Una partita storta, due con quella di Torino: due in tutta la stagione, fra 18 vittorie e 6 pareggi. Roma è schizofrenica e lo sappiamo, soprattutto chi a Roma ci vive: questa stagione è stata meravigliosa, Roma quasi perfetta, nessuno si aspettava questi risultati, neanche io che sono il più ottimista, proprio per la presenza di Napoli e Juventus che hanno fatto un certo tipo di scelte sul mercato. Però, da bravi romanisti, ora siamo lì e dobbiamo crederci. Siamo sopra il Napoli più o meno quanto siamo lontani dalla Juventus: personalmente voglio vincere sempre e quindi guardare davanti, non indietro. Lo stesso che pensano Sabatini, Garcia e tutti gli altri Giallorossi, esattamente come detto dal direttore sportivo a fine gara: l’obiettivo della Roma è lo Scudetto. E siamo secondi soprattutto, E LO DICE LA CRONACA DEI MATCH, per degli episodi tanto favorevoli alla Juventus, quanto sfavorevoli alla Roma. Nessuna teoria del complotto, niente di tutto questo, semplicemente cronaca: c’è una lista intera di match in cui la Juventus, durante uno 0-0, è stata parecchio fortunata. Poi, si dica tutto, ma i fatti sono questi. Punto e basta, inutile cercare di cambiare la realtà.
E da qui ripartiamo. Numeri impressionanti, tra le migliori difese d’Europa. Oggi sembra che la Roma abbia una rosa mediocre, con una difesa scarsa, un centrocampo da salvezza, che in attacco la Roma abbia solo dei mezzi giocatori, inadatti a tutto. Non è così. Non è così. La Roma è forte, la Roma è una squadra che spaventa le avversarie e che domenica scenderà in campo per sbranare l’avversario, com’è successo dopo la sconfitta contro la Juventus, striscia vincente di sei vittorie. E giocheremo in casa. Criticare laddove, e quando, si sbaglia, sì; distruggere tutto, NO.
Per me Garcia è un idolo, un condottiero, il miglior allenatore della Serie A, un simbolo, un motivo di vanto ed orgoglio, ma questo non mi ferma dal sottolineare gli errori fatti in queste ultime due partite, dal punto di vista tattico e gestionale. Parlare dopo è facilissimo, quindi mi sembra stupido tornare sulle scelte fatte nel derby, dall’11 titolare ai cambi, o tornare sulle scelte di ieri sera, quindi parlo “prima”: testa alla Sampdoria. Ora è il momento di fare alcune scelte, da portare avanti fino alla fine della stagione. Questo, purtroppo, è un momento delicato per tutti noi. Mi viene da piangere a pensarci, soprattutto se rivedo le giocate del Capitano in video come questo, ma stiamo assistendo tutti a due fenomeni tecnico-naturali a cui non possiamo opporci: da una parte, il tramonto di una leggenda, dall’altra, l’alba di un giovane su cui la Roma ha puntato tutto. Questa non è una paura o un dubbio, purtroppo, ma una certezza: Francesco Totti non può più essere la punta di diamante della Roma, non può più essere la chiave di ogni match. Può essere l’ultima risorsa, la grande risorsa a cui cercare di ricorrere in momenti difficili perché parliamo di un fenomeno, può essere una freccia di fuoco nell’arco, ma non si può più seguire il piano che si segue da oltre 20 anni. Il solito piano, quello per cui se devi fare la formazione per la partita dopo, prima metti Totti e poi scegli gli altri 10. Arrivo al sodo: è NECESSARIO puntare su Destro, dargli continuità, farlo giocare, altrimenti la forma fisica non la ritroverà più e la porta non la sentirà più, o si dovrà aspettare il ritiro estivo. Questo ragazzo è stato fuori metà stagione, non si può pensare di lanciarlo 15′ a partita e sperare che risolva la partita, perché proprio per caratteristiche fisiche non ha questa peculiarità. Non è un Inzaghi, per dire. Non è brevilineo e magro, ma alto e muscoloso (di più, dal ritorno dell’infortunio, forse nessuno ci ha fatto caso). E’ il momento di scegliere, ora: dare continuità a Mattia Destro, facendo giocare a lui 3 su 4 da titolare, o far partire titolare Totti per 3 su 4? Non è una situazione da sottovalutare. Non mi si tacci di anti-Tottismo, non si liquidi così un problema che, secondo me, sta togliendo il sonno a Rudi Garcia. Totti non ha la freschezza e l’esplosività tali per risolvere TUTTE le partite entrando dalla panchina, ma se lo facciamo giocare titolare, togliamo minuti a Destro (uno degli investimenti principi della Roma, che a detta di Sabatini è “il futuro“) e rallentiamo la sua crescita ed il suo recupero, perché, secondo me, Destro va ancora recuperato, fisicamente parlando, ma anche dal punto di vista della cattiveria. Non si discutono le qualità di Totti, sono costretto a specificarlo, ma la natura fa il suo corso, anche per il nostro Capitano. Ha risolto molte partite, ma vederlo arrivare sul pallone, vederlo farsi anticipare dai difensori avversari, vederlo rientrare a fatica a centrocampo, è molto più doloroso di vederlo in panchina. Penso che sia così per tutti.
QUESTA è la vera scelta da fare. E non vorrei essere nei panni di Garcia, perché è una gestione estremamente difficile da gestire. Bisogna rifletterci: NON E’ una situazione facile, per il tecnico francese. Per questo motivo non gli metto la croce addosso. Non dobbiamo esagerare.
Altra certezza: Benatia e Castàn sono stanchi, soprattutto il marocchino, e Toloi casca a fagiolo. Domenica, personalmente, darei spazio a Toloi in difesa e Nainggolan a centrocampo, al posto di De Rossi, apparso stanco; ragionevolmente, visto che ha giocato 24 partite da titolare, venendo sostituito una volta soltanto. Stanchezza giustificata, soprattutto perché quest’anno sta giocando davvero molto bene, da leader. Pjanic ieri è stato gestito, motivo per cui domenica me lo aspetto in campo, insieme a Nainggolan. Uno fra Strootman e De Rossi farà panchina, questa è una certezza. Stanco anche Gervinho, forse potrebbe riposare anche lui.
Nessun dramma, quindi, non distruggiamo tutto: stringiamoci attorno alla squadra, la quale ha bisogno di noi, ora più che mai. Facciamo sentire il nostro calore a questi ragazzi, che ci stanno rendendo orgogliosi. Tutti, dal primo all’ultimo. Essere tifosi è soprattutto questo. Forza e coraggio alla squadra, in bocca al lupo al Mister, di cui ci fidiamo TUTTI, ciecamente.
Sempre forza Roma. Sempre, ogni partita di più.
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