La redazione di forza-roma.com riporta l’articolo del Messaggero secondo cui ci sarebbe il nome di un nuovo "gestore" nella vicenda legata alla vendita della As Roma.
MESSAGGERO – Un professionista romano incaricato di vendere la As Roma. Il nome è ancora stretto dalla riservatezza di Mediobanca e Unicredit che lo avrebbero di fatto concordato. Nel corso di riunioni in conference call tenutesi durante il lungo week end, compreso il giorno di San Pietro e Paolo. E dopo l’ultimo passaggio, il gradimento della famiglia Sensi che dovrà formalmente indicarlo attraverso la Italpetroli, è possibile che già oggi l’accordo possa essere siglato. Come anticipato da Il Messaggero di sabato scorso, si sta facendo strada la soluzione di nominare un ”gestore” esterno alle parti coinvolte, ma gradito alle banche con pieni pieni poteri in Roma 2000, la subholding di proprietà della Italpetroli che a sua volta possiede il 67% della Magica. La carica che questo professionista, quasi certamente sarebbe un commercialista della capitale, rivestirà in Roma 2000 deve essere definita, ma potrà essere presidente operativo o amministratore delegato. Il dettaglio è ininfluente rispetto al mandato che dovrà portare a termine, la cessione del club giallorosso. In tempi ristretti. L’accelerazione che nelle ultime ore avrebbe preso il negoziato tra le banche sembra ormai scartare definitivamente le ipotesi che sono circolate negli ambienti giallorossi: la stretta della trattativa con Vinicio Fioranelli, alimentata soprattutto dalle dichiarazioni rilasciate dall’interessato negli ultimissimi giorni o il possibile interessamento di un fondo estero. Sul tavolo delle banche non sarebbero mai finite queste ipotesi che hanno avuto solo l’effetto di drogare il titolo della Roma calcio in Borsa: ieri le azioni hanno chiuso in crescita del 5,63% a 1,107 euro, dopo due sospensioni al rialzo con un prezzo massimo di 1,167 euro (+11,35%). Sul mercato la squadra capitalizza 147 milioni. Soprattutto non avrebbe fondamento l’allusione fatta dall’avvocato Nicola Irti, uno dei legali dell’agente Fifa, riguardo un possibile stop di Unicredit ad accettare l’offerta della cordata svizzera, dopo che «Mediobanca ha dato l’asseveramento dei fondi». Cioè avrebbe certificato l’autenticità dei 300 milioni stanziati da Fioranelli. Nulla di tutto questo, visto che Fioranelli ha preso le distanze dal suo legale e ieri in piazzetta Cuccia e in piazza Cordusio c’era irritazione nei confronti del riferimento dell’avvocato romano: presso la sede di Mediobanca in quanto non risulta vero che l’offerta sarebbe stata ”autenticata” e presso Unicredit per l’unica sostanziale considerazione che la banca non sarebbe mai entrata nelle trattative fra Mediobanca, i Sensi, Fioranelli e gli avvocati. Ma questa sarebbe acqua passata perchè da ieri sera le due banche avrebbero imboccato – il condizionale è d’obbligo in questa telenovela infinita – la dirittura d’arrivo. Ci sarebbe il nome di un commercialista romano, individuato all’interno di una rosa ristretta predisposta dalle due banche e sul quale convergono entrambe. Mediobanca agisce per conto della famiglia Sensi, azionista al 51% di Italpetroli, in mora nel pagamento dei 400 milioni di debiti, 300 dei quali nei confronti di Unicredit. Ma pur rappresentando gli interessi dei proprietari della Roma, ora la decisione finale dovrà essere ratificata dai diretti interessati. Visto che la nomina del commercialista al vertice di Roma 2000 dovrà passare da un consiglio di Italpetroli che dovrà designarlo nella subholding nel corso di un’assemblea ad hoc. Passaggi formali da realizzare in tempi stretti anche se, nomine a parte, si stanno riscrivendo – da parte dei legali, gli accordi affinchè al nuovo arrivato possano essere affidati poteri di straordinaria amministrazione che tagli fuori dalla decisione di vendere il club l’azionista di maggioranza.