Roma, 27 apr. – (Adnkronos) – «Non abbassare la guardia» perchè il «rischio di una violenta eruzione del Vesuvio è sempre alto» e sono decine di migliaia «le vite minacciate dall’eruzione. La zona rossa del Vesuvio va ampliata e bisogna abbassare l’intensità demografica se si vogliono salvare vite umane quando il vulcano partenopeo esploderà». L’appello-allarme per l’area del Vesuvio arriva dal pool dei maggiori esperti nazionali e internazionali di vulcani che sono riuniti oggi a Napoli e Catania per un summit congiunto, in videoconferenza, per valutare la prevenzione e la sicurezza nelle aree del Vesuvio e dell’Etna. Dal ‘brainstorming’ «Montagne di Fuoco-Rischi e Risorse in aree vulcaniche Vesuvio ed Etna», organizzato dagli Ordini dei Geologi della Campania e della Sicilia e che si concluderà domani, arriva così una nuova sollecitazione alla politica perchè intervenga «con decisione» sulle popolazioni vesuviane perchè «non sottovalutino il pericolo e lascino le aree più direttamente coinvolte». «La gente non ha capito a fondo il pericolo che corre, quando il Vesuvio esploderà sarà uno scenario drammatico nonostante la grande attenzione della Protezione Civile ed i piani di evacuazione» sottolinea all’ADNKRONOS il presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, Francesco Russo, parlando a margine della conferenza in svolgimento nella sala Ciliberto dell’Università Federico II, Monte S. Angelo. «Il rischio Vesuvio è serio, l’ultima eruzione c’è stata nel 1944 e la storia del vulcano parla di ciclicità trentennale. Non si può abitare in quell’area, il problema è grave, il problema esiste» sottolinea ancora Russo che non ha esistato a portare 60 giornalisti dalle maggiori testate internazionali, da Cnn ad Al Jazeera alla stampa europea, a verificare con i propri occhi la gravità degli «intensivi insediamenti umani intorno al vulcano partenopeo». «Un vulcano -ribadisce- che si sveglierà e allora sarà grave».