Il grande Luciano Spalletti, “lo Zar”, torna a parlare della Roma dalla sua Russia. Nonostante abbia vinto due scudetti con il suo Zenit, nonostante si sia ben ambientato in Russia, il mister confessa di sentire la mancanza dell’Italia e di tifare per la Roma.
Ecco alcune sue dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport.
VITA IN RUSSIA
San Pietroburgo è meravigliosa e sicura: puoi girare tranquillo a ogni ora. In estate, poi, con le notti bianche: le persone si riversano sui fiumi e i canali, non si va mai a letto. Ci sono anche negozi aperti 24 ore su 24, qui prima ceni e poi vai a fare la spesa. Però io non esco molto, sto a casa con la famiglia, soprattutto ora che c’è Matilde (un anno di età, nda), grande accentratrice. Pochi amici. Andiamo a vedere l’Ermitage ogni volta che vengono parenti. Ormai potrei fare la guida…
NOSTALGIA DI CASA?
Tanta, gli affetti sono in Italia. Mi manca anche il calcio: io ho avuto la fortuna di far giocare bene le mie squadre italiane. Con la Roma, poi, è stato proprio un divertimento e tifo ancora per la Roma. Oggi è ancora in rodaggio, per il motore che ha. Zeman è un tecnico di spessore, personalità e anche qualità, ma ancora non si vede…spero che metta la squadra a puntino.
CHI VORREBBE ALLENARE?
(ride) Non si fanno domande cattive. Nel calcio si cambia idea facilmente ma per ora credo di restare all’estero. Ho ancora tre anni con lo Zenit e qui c’è grande presidente con una caratteristica fondamentale per me: vuole bene alla città e alla squadra. E poi ormai mi sono viziato: mi piace vincere, comandare, guadagnare. Ci tornerei anche in Italia, ma bisogna vedere come e con quali obiettivi. Una cosa è certe: prima di ritirarmi, mi garberebbe allenare in Premier League.
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