Meglio di così non poteva andare. La Roma doma agevolmente la Samp con una sontuosa doppietta di Baptista, si scrolla dalle spalle l’asterisco della partita in meno, riceve in cambio i tre punti, ritorna nella colonna sinistra della classifica e può continuare l’inseguimento alla zona Champions, adesso distante sei punti. Primi quindici minuti, visto che si è ricominciato dal sesto, alla camomilla: valanghe di fischi per Cassano, un paio di tiracci da fuori blucerchiati ed un colpo di testa di De Rossi, alto. Ci ha pensato una palla ferma a sbloccare una partita che rischiava di restare imbrigliata da un eccessivo sovraffollamento a centrocampo. Al 20′, Baptista si è procacciato una punizione al limite sinistro della lunetta dell’area di rigore doriana: perfetta pennellata dello stesso brasiliano ed uno a zero. Scompaginati i piani di Mazzarri (cercare di distruggere la manovra giallorossa e affidarsì in avanti alle lune di Cassano), la Samp ha faticato a metabolizzare il cambiamento di programma. La Roma, dal canto suo, non si è buttata alla ricerca del raddoppio; ci ha provato due volte con Baptista, una volta di forza e l’altra tentando il bis su punizione, ma sempre attenta a non scoprirsi. Per mostrare qualche forma di vita da metà campo in su la Samp ha atteso il finale del primo tempo: Delvecchio ha fallito la correzione in porta su una sbilenca bordata di Ziegler e Sammarco ha sparato a salve davanti ad Artur. Meglio così, dal punto di vista giallorosso. La ripresa, infatti, ha portato in dote, dopo otto minuti, il colpo del due a zero, di nuovo a firma di Julio Baptista, bravo a zigzagare tra Lucchini e Stankevicius come fossero birilli e ad impallinare Castellazzi con una traiettoria velenosa. La Samp, tramortita dal secondo saggio di bravura di Baptista, ha mestamente ritirato i remi in barca. La Roma non chiedeva altro, ed ha potuto gestire il vantaggio in pantofole e con la pipa in bocca. La partita, che ormai aveva già abbondantemente detto tutto quello che doveva dire, si è trasformata così in un piacevole scampagnata per la comitiva spallettiana. De Rossi, Pizarro e Brighi hanno potuto fare abbondantemente i loro comodi, Cicinho ha regalato all’Olimpico un paio di sgroppate da puledro di razza ed anche Baptista, non sazio della doppietta, ha provato a servire il tris. Anche Aquilani, Cassetti e Menez, al posto di Taddei, Cicinho e dell’ hombre del partido, Baptista, si sono uniti alla festosa tavolata giallorossa, così allegra e spensierata da permettere a Panucci di cercare la gloria personale con una conclusione da lontano. La rincorsa al quarto posto è ricominciata.