«Siamo francamente infastiditi dall’essere costretti a commentare in ogni occasione le iniziative della giunta comunale del Sindaco Sgarbi ma non possiamo sorvolare o tacere innanzi all’ennesima iniziativa certamente offensiva di uno dei suoi assessori». Con queste parole i membri dell’ Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, per voce del presidente Sonia Alfano, hanno commentato l’ iniziativa del fotografo Oliviero Toscani, assessore della giunta Sgarbi, di registrare il marchio M.A.F.I.A. «Ci chiediamo – proseguono i familiari nella nota – quali nuove mosse pubblicitarie la giunta Sgarbi è pronta a mettere in atto utilizzando un »marchio« che più che registrato andrebbe combattuto e cancellato». «Ciò che più desta stupore è che concetti all’ apparenza semplici ed alla portata di tutti non lo siano per alcuni membri della giunta Sgarbi. Il termine »mafia« racchiude in sè il sangue dei nostri cari ed è l’essenza di tutte le aberrazioni di questa nazione. Ci chiediamo dunque come sia possibile anche solo pensare di registrarlo a scopi commerciali.Ci fa specie che un artista del calibro di Oliviero Toscani non possegga la sensibilità per comprendere che la mafia non è un marchio per commercializzare prodotti, sponsorizzare iniziative o per mettere in atto campagne pubblicitarie ma un termine che trascina con sè un infinita dose di dolore e sofferenza e crediamo sia il caso, per rispetto nei confronti di chi a causa di quel »marchio« ha perso la propria famiglia e di tutti gli italiani onesti il cui sangue è stato sparso da quell’organizzazione criminale, che ci si fermi a riflettere sul fatto che dietro quel termine esista sangue e dolore». «Voglia comprendere la giunta Sgarbi che esistono principi che sarebbe il caso di considerare inviolabili e che non tutto può essere trasformato in spettacolo, marketing e pubblicità. Non comprendiamo il motivo per cui si sia deciso in questo momento di farsi beffe del nostro dolore, di quello dei siciliani e di tutti gli italiani- conclude l’associazione- Chiediamo con forza che le cariche istituzionali di questa nazione si esprimano a difesa degli Eroi di Stato per evitare che loro ed i loro assassini vengano trasformati in un siparietto pubblicitario».