GAY: ARCIGAY, SU CANZONE POVIA A SANREMO VOGLIAMO RISPOSTE – ROMA, 27 DIC – L’Arcigay invita a fare chiarezza sui contenuti della canzone che Povia porterà a Sanremo. «Se qualcuno pensa che le festività di fine anno possano distrarci rispetto alla vicenda della canzone che presenterà Povia a Sanremo ‘Luca era gay’, si sbaglia di grosso. Attendiamo ancora, dopo che abbiamo posto con chiarezza un interrogativo semplice, ovvero la canzone parla o meno di una supposta ‘guarigione di un gay’, risposte che colpevolmente non giungono nè dalla Rai, nè dalla direzione artistica, nè da Bonolis. Riteniamo questo silenzio – afferma il presidente nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso – offensivo e sprezzante nei confronti della dignità di milioni di cittadini italiani, che hanno diritto di sapere se il loro orientamento sessuale sarà oggetto di posizioni deliranti, sostenute solamente da ambienti del cattolicesimo integralista». Arcigay quindi, sottolineando che i gruppi su Facebook lanciati a questo proposito all’antivigilia di Natale hanno superato quota diecimila adesioni, annuncia che sta predisponendo altre iniziative «per contrastare il proposito di descrivere i gay e le lesbiche italiane come persone da curare, così come hanno sempre sostenuto i peggiori regimi dittatoriali, da quello nazista e fascisti, a quelli comunisti, di cui oggi si fanno degni propugnatori gli estremisti reazionari cattolici».«C’è da chiedersi perchè Bonolis, che in altre occasioni si era dimostrato piuttosto aperto (vedi la trasmissione Ciao Darwin, etero contro gay, vincono i gay), si presti a un’operazione di così bassa lega, così offensiva verso gli omosessuali e la loro dignità»: lo afferma sul sito di Articolo21 Franco Grillini, Presidente di gaynet, Associazione Omosessuale d’Informazione, a proposito del dibattito innescatosi in relazione alla canzone sui gay, ‘Luca era gay’, che sarà proposta al Festival da Povia. Per Grillini, «sentirsi dare del ‘malatò dal palco dell’Ariston per fare quell’audience di 10-12 milioni a spese della reputazione di milioni di cittadini insolentiti e non rispettati mi pare un’operazione disgustosa e immorale. Con ogni probabilità in Rai si avverte il nuovo clima del potere berlusconiano, l’arrivo della stretta sui contenuti e sulla cultura che la tv pubblica deve esprimere, magari in sintonia con un Vaticano sempre più aggressivo, che vuole imporre la ‘cattolicizzazionè forzata della tv pubblica oltrechè della politica». «In ogni caso – conclude Grillini – come giornalisti gay daremo battaglia, così come ha annunciato l’Arcigay, con una severa manifestazione davanti all’Ariston e anche davanti alla Rai a Roma a cui fin d’ora invitiamo tutti coloro che ritengono giusto non offendere, insolentire, maltrattare le minoranze in base a fanatiche convinzioni religiose».