Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, ha ribadito la priorità della Legge sugli Stadi dopo il rifiuto di Mario Monti a Roma 2020:
“Sfumata l’occasione di Roma 2020 la legge sugli stadi e sugli impianti sportivi a questo punto diventa la priorità assoluta. Da parte del ministro Gnudi c’è l’impegno ad affrontare tale problematica entro giugno”.
Poi ha scelto di non commentare la divisione tra i vari club di Serie A tra chi sostiene Beretta e chi invece lo vorrebbe dimissionario:
“Come Figc non intendiamo fare alcuna invasione di campo, c’è un dibattito all’interno della Lega e certe decisioni vanno prese in completa autonomia. L’auspicio è che alla fine si possano convergere nostri obiettivi con quelli di tutti i club, in vista dei grandi eventi servono compattezza e unione tra tutte le componenti”.
Va ricordato che la Legge sugli Stadi non ha nessun collegamento con la bocciatura di Roma 2020. La legge per i nuovi impianti sportivi privati è bloccata da tempo, da quando fu approvata ad ottobre 2011 in sede referente. Alcuni quotidiani sportivi parlavano persino di una sua approvazione a novembre. Eppure ci troviamo a metà febbraio e non si è ancora mosso nulla.
Francesco Giro, sottosegretario ai Beni ed alle Attività culturali, proprio in occasione dell’approvazione in sede referente disse a Radio Manà Manà Sport: “Credo che la società giallorossa avrà il suo stadio entro la primavera del 2013, naturalmente dovrà essere presentato un progetto che rispetti i vincoli paesaggistici”. Parole irreali e situazioni irrealizzabili se confrontate con la realtà odierna che è molto lontana da quello che ci viene raccontato.
Solamente avere la legge sugli stadi approvata in primavera 2013 sarebbe una vittoria.
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