Puntare sui vivai per far ripartire il calcio italiano e riportarlo al livello di competitività di qualche anno fa. Impresa difficile, ma non impossibile. Di talenti il calcio nostrano è pieno ma, per la maggior parte di essi, la fortuna va cercata all’estero. Perchè? perchè anche il più grande giocatore può sbagliare una partita, avere difficoltà nell’apprendimento degli schemi di gioco… e la pazienza nel bel paese è la virtù sicuramente meno sviluppata. Basta pensare a quanti avrebbero silurato Luis Enrique se la partita contro il Parma fosse andata diversamente.
L’idea di Demetrio Albertini, vicepresidente Figc, è tanto semplice quanto utile, creare una “squadra B” sull’esempio di Spagna e di molti altri campionati nella quale sarebbero presenti giocatori under 22-23 anche stranieri facenti parte della rosa e la primavera. La squadra B potrebbe giocare in Lega Pro (valorizzando di molto il campionato) e mai nello stesso campionato della squadra A (come per esempio in Spagna). Si darebbe maggiore spazio ai giovani che potrebbero in tal modo assimilare gli schemi della prima squadra pur non giocando in essa e farsi trovare pronti in caso di necessità facendoli giocare di più e ad un livello maggiore.
Idea sbagliata? secondo alcuni si. L’idea di Albertini è infatti attualmente è congelata dai no di Lega Pro ma sembra che ora alcuni tra i più importanti club di Serie A spingono perchè il progetto vada avanti.
Cosa ne pensate?