«Un problema di equilibrio». Le difficoltà dell’Inter viste da casa Milan. Viste da Carlo Ancelotti. «A volte è una squadra molto efficace davanti e prende qualche rischio dietro- ha detto l’allenatore rossonero- alla volte invece è il contrario. Credo sia perchè sta cercando ancora il punto di equilibrio. Se deve essere preoccupata? Non vedo preoccupazioni, ognuno fa la propria strada». Poi un giudizio su Josè Mourinho, sollecitato dai giornalisti portoghesi presenti a Milanello per la conferenza stampa della vigilia della sfida tra i rossoneri e lo Sporting Braga. «Fare la differenza in Italia è molto difficile, la scuola italiana degli allenatori è molto forte e preparata. Confrontarsi con lui poi, per i tecnici italiani, è molto stimolante. E lui forse ha ancora bisogno di un pò di tempo». Si va su Adriano, «ma non cado nel trappolone di rispondere alla domanda su come mi sarei comportato io con lui. Se mi piacerebbe allenarlo? Sì, come anche Ibrahimovic, Totti, Gilardino… Ah no, Gilardino mi piacerebbe riaverlo». Mentre Dunga, secondo Ancelotti, «avrà avuto una buona ragione per chiamare Adriano», lasciando a casa Ronaldinho o Amauri («Che se fossi Dunga mi sarebbe molto utile»). «Sicuramente Adriano è il più riposato», ha chiosato. L’ultima battuta ancora sull’Inter. Domenica è attesa dalla sfida di San Siro con l’Udinese. I nerazzurri rischiano? «Con l’Udinese rischiano tutti».