Bene. Anche l’ultima formalità è stata espletata. Adesso possiamo veramente andare al mare liberi di testa. Che sollievo! Lo stillicidio è terminato.
Forse molti di voi non ne erano a conoscenza (vista l’esiguo numero di presenze allo stadio ieri sera) e forse anche molti giocatori non erano stati informati (visto l’approccio alla gara) ma ieri si giocava la semifinale d’andata della Coppa Italia. È quindi logico che molti di voi non siano a conoscenza del risultato di partita… beh, ci sono qua io a girare il coltello nella piaga e a ricordarvelo: è finita 1 a 0 per l’Inter. Opplàààà! La terza sconfitta casalinga consecutiva, un calvario per chi come me si ostina a seguire la propria squadra dal vivo. Una sofferenza specie per chi dagli spalti, pur munendosi di attrezzature più adatte al bird-watching che alla visione di una partita di calcio, può così rendersi così conto di come affrontano le partite i nostri giocatori. Perché avendo la possibilità di vedere tutto il campo, si possono apprezzare perle come la maldestra disposizione in campo della squadra a ogni ripartenza avversaria, la fifa di Doni ogni volta che è chiamato a effettuare un intervento, la corsa a vuoto di De Rossi che fa quasi tenerezza, la voglia di Menez che avrà corso si e no per un totale di 60 metri nei 30 minuti giocati, l’indisponenza di Vucinic che sbaglia il secondo gol a porta vuota in 3 giorni, l’esasperante lentezza di Taddei e Perrotta. Non stupiscono quindi più di tanto le dichiarazioni post-partita dei giocatori, velate di un 7-8 chili di inutile circostanziamo e banalità. E non meraviglia nemmeno più veder gente sugli spalti che pur continuando a cantare, lo fa senza quel trasporto di chi spera che il proprio sforzo serva a qualcosa. Non ho più voglia di parlare di nessun giocatore. No ne vedo l’utilità. Che vogliamo dire che non sia stato già detto? Io vi giuro, nemmeno sforzandomi, ci riuscirei.
Non lo so, non credo abbia più molto senso scrivere articoli sugli spettacoli che siamo costretti a sorbirci da un anno a questa parte, quindi dando un’occhiata al calendario, mi sono detto che la prossima casalinga con il Chievo, sarà anche la partita che vedrà il mio ultimo articolo dedicato alla partita per questa stagione. Già perché altrimenti sarei costretto a scrivere nel giorno in cui il Milan vince lo scudetto e in quello dove la Samp festeggerà il suo ritorno in B dopo quasi dieci anni (oddio, in questo caso una dedica speciale la vorrei proprio fare). Propongo quindi un sondaggio per il quale fornisco 4 opzioni:
Di cosa dovrà scrivere il sottoscritto nelle rimanenti giornate di campionato?
A) Trasformarsi in corrispondente dagli States per aggiornarvi sull’andamento dei Boston Celtics nei playoff NBA?
B) Intervistare gente sugli spalti, raccogliendo umori e sentimenti quei pochi che ci saranno sempre e comunque fino alla fine dell’anno?
C) Continuare a farvi lacrimare occhi con i reportage sui festeggiamenti altrui e sui tappeti rossi che stenderemo di qui a fine stagione?
D) Smettere di scrivere e lasciarvi finalmente in pace dopo una stagione passata a sopportarmi?
Esprimete con gioia il vostro parere, sarà ugualmente piacevole per me accoglierlo e rispettarlo. Io, mosso da un profondo senso di pietà, voterei D.
Per quanto riguarda la prossima stagione invece, in questo momento mi sono affidato allo stesso agente di Mexes. Sappiate che non ho ancora ricevuto un offerta di rinnovo e se qualcuno mi offre più soldi di quelli con cui già mi ricoprono i creatori di questo sito me ne vado. E come disse Cafù anni fa quando se ne andò al Milan firmando contratto faraonico sputando in faccia a chi lo aveva foraggiato fino al girono prima: “devo dare da mangiare ai miei figli!!!”.