Rassegna Stampa – Leggo – C’era una volta il campionato più bello del mondo. Dopo il trionfo degli azzurri al Mondiale spagnolo del 1982 stadi sempre pieni hanno ammirare i gol esotici di Maradona, Zico, Platini, Van Basten, Batistuta e quelli nostrani di Baggio, Vialli, Pruzzo, Altobelli, Virdis, Signori. Un’onda che si è allungata fino a tutti i Novanta, spegnendosi gradatamente.
Oggi la serie A è il campionato più sterile d’Europa. Dopo 14 giornate, 139 partite (manca Bologna-Chievo rinviata per neve) sono stati segnati 313 gol per una media di 2,25 a partita. Poca roba se si guarda nel giardino d’Europa, dove corrono e segnano di più, molto di più. L’equazione tanti gol uguale migliore spettacolo non è sempre vera: ci sono partite della Bundesliga tedesca (il campionato più prolifico con 3,21 prodezze a match) dove le reti sono il frutto di dissennatezze tattiche e strafalcioni tecnici da terza serie.
Però ci deve essere una ragione per la quale il migliore attacco della serie A è quello della Juventus con 26 centri, mentre negli altri campionati si parla dei 35 centri del Manchester United e del Borussia Dortmund e dei 33 della coppia Barcellona-Real Madrid (prima del clasico giocato ieri sera). Guardando alle classifiche dei marcatori, da noi non c’è nessuno già andato in doppia cifra (Eto’o e Cavani comandano con 9 centri), mentre in Spagna comanda (sempre alla vigilia del Clasico) Cristiano Ronaldo con 14 gol, inseguito da Messi con 13. In Inghilterra dopo l’exploit di sabato contro il Blackburn (cinquina), comanda Berbatov del Manchester United con 11 gol. In Germania Gekas (Eintracht Francoforte) è già a quota 12 e anche in Francia i primi due bomber hanno realizzato 10 reti (El Arabi del Caen e Sow del Lilla). Carenza di bomber? Può darsi. O, forse, è l’overdose tattica a bagnare le polveri: un’altra statistica dice che era dal 2001 che la prima in classifica non aveva così pochi punti dopo 14 giornate (Chievo e Roma allora con 29 punti, il Milan con 30 oggi), sintomo di pareggite.
Infine, tra tutti i nostri campionati professionistici sapete qual è la squadra più prolifica? Il Foggia di Zeman: 33 gol in 15 partite (2,2 a partita, 28 quelli subiti). Il rossonero Sau è capocannoniere con 10 reti perché il 4-3-3 concepito dal boemo è passato di moda per i difensori, non per i bomber.