RASSEGNA STAMPA, Il messaggero – Cartellino rosso, niente derby. Sabato amarissimo per Francesco Totti, il capitano della Roma. Un sabato da dimenticare nonostante la vittoria della squadra di Claudio Ranieri e il sorpasso in classifica ai danni del Lecce. Anche perchè l’espulsione che gli impedirà di affrontare domenica prossima la Lazio è apparsa punizione probabilmente eccessiva per il suo gesto di reazione, assolutamente non cattivo. Magari scomposto, ma non cattivo. Tutto è accaduto intorno alla mezzora del secondo tempo, con la Roma in vantaggio grazie alla rete di Nicolas Burdisso: Totti, dopo aver lanciato Vucinic da metà campo, è scattato verso la porta difesa da Rosati ma, prima di entrare nell’area salentina, è stato atterrato da dietro con uno sgambetto da Olivera. E così mentre il pallone colpito di sinistro da Vucinic terminava nella porta sotto la Sud, Totti, rialzatosi, stava discutendo con il numero 10 avversario, a due passi dall’arbitro Gervasoni. Totti si è avvicinato a Olivera, i due sono venuti a contatto, l’uruguaiano è rimasto fermo e in piedi («Mi ha messo una mano in faccia», la sua versione) e il direttore di gara non ci ha pensato due volte prima di estrarre il cartellino rosso per entrambi i giocatori punendo, questo è filtrato dagli spogliatoi, il fallo da dietro del leccese e la mano sul volto di Olivera di Totti. Il capitano della Roma, visibilmente arrabbiato, è stato allontanato da De Rossi poi, piano piano e a testa bassa, apparentemente più tranquillo, si è diretto verso il tunnel che porta negli spogliatoi. Arrivato a un passo dalla scaletta, Totti deve aver realizzato che quel rosso gli sarebbe costato l’assenza contro la Lazio e gli è partita la brocca: hanno dovuto trattenerlo in due, tre anche in quattro per impedirgli di raggiungere Olivera, che lo stava precedendo di una decina di metri, e farsi giustizia da solo. Chi stava nel tunnel racconta di non aver mai visto un Totti così avvelenato: l’hanno dovuto tenere in parecchi per una lunga manciata di secondi per impedirgli di correre verso lo stanzone che ospitava il Lecce.
Dopo essere andato all’antidoping, Francesco ha lasciato lo stadio senza passare in zona mista. E, ovviamente, senza parlare (attraverso il suo sito internet si è detto felice per la vittoria, ha fatto gli auguri di compleanno a Giorgio Rossi, ma non ha minimamente parlato dell’espulsione). Fuori dallo stadio lo aspettava la moglie Ilary e insieme si sono diretti verso casa. «Francamente l’espulsione di Totti non l’ho capita, non c’era», il commento della presidente Rosella Sensi. «Mi auguro che con le immagini si chiarisca e si veda che Francesco non era da espellere. Mi dispiace che salterà il derby, sono addolorata. Lui è il nostro trascinatore, La sua reazione? Io conosco Francesco: è un ragazzo calmo e pacato, non ho proprio capito. Parlerò con lui, non ora: adesso vorrei che si calmasse e che stesse tranquillo».
Ecco il diesse Daniele Pradè. «Un’espulsione esagerata, non c’è dubbio. Gervasoni se la sarebbe potuta cavare benissimo con un giallo per entrambi i giocatori». Ancora Olivera, infine.
«Quanto è accaduto tra me e Totti sono cose normalissime su un campo di calcio. Ci siamo un po’ spintonati, ma niente di più. Nessuna offesa verbale, da parte sua. Però mi ha messo una mano in faccia e a quel punto l’arbitro è stato costretto a buttarlo fuori».
Se Totti dovesse essere squalificato per due giornate la Roma farebbe ricorso.