La festa per la vittoria di ieri contro il Lecce è stata in parte rovinata dall’arbitro Gervasoni e di quel doppio rosso che proprio non abbiamo capito:
Da Corsport:
La Roma non riesce a sorridere anche se ha battuto il Lecce, sia pur a fatica. Perde Totti per il derby, dopo aver perso già anche Pizarro. Colpa di Totti in parte, colpa soprattutto di Olivera perfido provocatore, ma colpa anche di Gervasoni, che ha estratto il doppio rosso con una severità pari alla sua broccaggine. Aiutato non poco dal suo collaboratore Iannello, che ha segnalato con insistenza fuorigioco inesistenti, Gervasoni è risultato perfettamente in linea con una par tita bruttissima, piena di strafalcioni, pali, traverse, mischie e gol buttati via come cara melle. Buttati via dalla Roma in quantità industriale, dal Lecce un po’ meno.
SPRAZZI – Alla Roma servivano i tre punti per tirarsi su e per mettersi in viaggio verso Basilea e il derby col cuore meno gonfio. Che ci sia riuscita è già tanto. C’è voluto però un col po di testa di Burdisso dopo oltre un’ora, per uscire dall’incubo e piegare un tenero Lecce, bravino davanti, fragile dietro. La Roma, in realtà, è una squadra ancora malata, è possi bile che questi tre punti si rivelino la medici na giusta, improbabile però che guarisca di colpo e torni ad essere subito la vera Roma. Lenta, involuta, chiaramente stressata dalla classifica e dalla paura di peggiorarla, frenata dall’assenza di Pizarro, che bene o male la fa giocare, ha avuto momenti di plateale di sagio, alternati a sprazzi in cui è riuscita a mettere il Lecce alle corde. Lo ha fatto so prattutto con Vucinic, che sull’out sinistro ha sfiancato Vives, si è procurato una decina di palle gol, ha colpito un paio di traverse, ma ha soprattutto buttato via un ben di Dio. Il gol del raddoppio non lo solleva nemmeno in parte da tanto scempio, perchè se non ci avesse pensato Burdisso a sbloccare la partita, la Roma sarebbe piombata nel dramma.
SPACCATURA – All’assenza di Pizarro ha cercato di supplire De Rossi, al rientro, dunque non ancora al massimo, ma comunque tra i meno svampiti. Solo che la squadra raramen te ha giocato da squadra, spesso è rimasta spaccata in due, con le tre punte davanti e gli altri raggrumati e spaventati nella propria area. Totti non ha brillato, molti come Cassetti, Juan, Perrotta e Brighi hanno sbagliato troppo, con alti e bassi allarmanti, persino Borriello non è stato il solito. La Roma non è stata mai armoniosa, non ha giocato con flui dità, ha trovato solo uno sbocco, a sinistra, con Vucinic, che però ha vanificato quasi tut to sbagliando gol facilissimi.
ERRORI – Il Lecce, come annunciato, non si è barricato, nonostante la sua difesa faccia acqua da ogni parte. Ha perso Ferrario dopo pochi minuti, ma tutta la squadra piace di più quando si propone, quando cerca di affonda re sugli out con Piatti e Di Michele, anche se poi in area è molto meno efficace. In questo quadro non sono mancate le occasioni, da una parte e dall’atra; sono mancato gli interpreti, perchè si è aperta una gara indecente all’errore, nella quale la Roma ha vinto sicuramen te e in modo più netto del consolatorio 2-0 fi nale. Nei primi 45′, Corvia ha colpito subito la traversa e, al 42′, a porta vuota, si è fatto re spingere un tiraccio molle e centrale da Burdisso sulla linea. Ecco invece i regali della Roma: al 15′ incornata di Borriello facile, ma di poco fuori; tra il 28′ e il 36′ uno spreco in dicibile: conclusione di Totti, respinta di Ro sati, Borriello traversa da due passi e stop di Gervasoni poi per un mani di De Rossi; al 33′ Vucinic ha saltato tutti ma da cinque metri ha timbrato la traversa con una mezza rovescia ta; al 36′ Vucinic solo, Rosati si è salvato col piede. Nella ripresa stessa musica, Ranieri ha tolto Perrotta per Simplicio dopo un quar to d’ora e la Roma ha segnato. Cross da sini stra di Riise, con Vucinic, Borriello e Simplicio in fuorigioco, ma non con Burdisso che, arrivando da dietro, ha incornato nell’angolo. Poi Borriello ha colpito un’altra traversa, al 27′ Vucinic, a porta vuota, ha incornato fuori e prima che lo stadio gli voltasse le spalle, al 31′ il raddoppio: lancio sulla sinistra di Bor riello, Vucinic è schizzato via, finalmente ha indovinato il diagonale giusto. Proprio su questa azione, Olivera, col pallone lontano, ha sgambettato Totti, che si è rialzato e gli ha rifilato uno spintone. La Roma non ha potuto festeggiare: Gervasoni per fare il fenomeno ha estratto due rossi, sarebbero bastati maggiore lucidità e una gestione diversa dell’episodio. Totti è diventato una furia, pensando al derby in tribuna, ha inseguito nel tunnel Olivera come un toro scatenato, ce n’è voluto per fermarlo, questa volta.