Rassegna Stampa – Corsport – La politica non c’entra niente, ma da qualche tempo i tifosi romanisti pendono a sinistra. Anzi dal sinistro di Marco Borriello. Quattro reti da quando è sbarcato a Trigoria, tutte realizzate con il suo preferito piede mancino. Un tocco a rientrare di qualità contro il Bologna, un collo piede di potenza a Brescia, una magia da campione nella sfida di Champions League contro il Cluj all’Olimpico, infine, sabato scorso, un tocco sotto misura contro il Genoa a ribadire la sua presenza in area da rigore da centravanti vero, quello che per anni è stato un’assenza nella rosa giallorossa.
INIZIO – Meglio di così non poteva davvero cominciare l’avventura romana del ragazzo napoletano, sorriso del l’uomo che non deve chiedere mai, piedi, anzi piede, che avvalora il con cetto. E’ arrivato a Trigoria quando nessuno se lo aspettava, un po’ perché i conti della Roma erano quello che sono, un po’ perché c’era stata l’operazione Adriano, un altro che con il mancino ci sa fare, che sembrava aver chiuso i giochi almeno per quello che riguarda va il reparto offensivo. E invece grazie al Barcellona dove Pep Guardiola non voleva più Ibrahimovic (beato il Pep che se lo può per mettere), nelle ultime quarantotto ore di mercato per la Roma si è materializzata la possibilità di acquistare questo centravanti che se nella sua carriera fosse stato un po’ più fortunato, soprattutto per quel che riguarda gli infortuni, già da qualche anno avrebbe raggiunto il massimo successo. Basti ricordare che nella stagione giocata con il Genoa quando non ha dovuto fare i conti con stop fisici, ne ha fatti diciannove.
INTESA – Ranieri gli ha dato fiducia da subito, convinto che fosse l’uomo giusto al posto giusto. Senza crearsi nessun tipo di problema a proposito del l’ipotetica difficile con vivenza con Francesco Totti. Due giocatori quando sono bravi, il modo di giocare insieme lo trovano da soli, in campo. Come ha dimostrato la partita con il Genoa di sabato scorso in cui Totti ha cominciato a dare le prime risposte a chi ne aveva anticipato il declino della carriera. Con uno così al fianco, tra l’altro, il capitano giallorosso non ci giocava dai tempi di Gabriel Omar Batistuta. Hanno solo bisogno di conoscer si un po’ meglio, poi potranno regala re gol e spettacolo. Borriello non pote vadavvero immaginare un ambienta mento migliore di quello che sta vivendo. Del resto era stato accolto con baci, abbracci e ricchi cotillons da tutta la tifoseria romanista, trascinata dalla sua passione per un acquisto che in pochi pensavano potesse essere centrato. L’uomo che non deve chie dere mai si è calato immediatamente nel suo nuovo ambiente, rispondendo in campo nel miglior modo possibile, diventando in poche partite uno dei beniamini della Sud. Perché oltre ai gol che pure contano, è uno di quei giocatori che non si tirano mai indietro, che in campo non abbassano mai lo sguardo, che combattono come piace a Ranieri e ai tifosi. Lui, Totti e Vucinic (perché il montenegrino è un altro che sa fare la differenza) sono i giocatori attorno ai quali la Roma può rilanciarsi definitivamente.