Rassegna Stampa – CorSport – Antonioli cuore ingrato. Sono state proprio le mani dell’ex portiere giallorosso a regalare il primo punto al Cesena dopo 19 anni di astinenza dalla serie A e ad impedire ad una Roma non particolarmente brillante di partire subito col piede giusto in campionato, riscattando così il ko della Supercoppa contro l’Inter. I meriti per lo 0-0, strappato dalla formazione romagnola allo Stadio Olimpico, sono infatti quasi tutti da attribuire all’estremo difensore passato anche per Roma (vincitore dello scudetto nel 2001), autore di una serie di interventi decisivi che non hanno permesso alla formazione di Ranieri, e a Totti in primis, di trovare la via della rete. Un pareggio deludente per i giallorossi che, visto il calendario, puntavano ad una partenza razzo, nonostante il ko di Adriano, ma che ha rischiato in un paio di occasioni di trasformarsi addirittura in una sconfitta.
QUANTE OCCASIONI – Davanti ad una cornice di pubblico più che accettabile (circa 36 mila), anche se i gruppi organizzati hanno deciso, in segno di protesta contro la tessera del tifoso, di restare fuori dalla Curva per i primi 45′ lasciando lo stadio in un silenzio surreale, Ranieri ha schierato la stessa formazione sconfitta in Supercoppa dall’Inter, con l’unico inserimento di Julio Sergio, al posto di Lobont, tra i pali, mentre Doni, in compagnia di Cicinho e Adriano, si è accomodato in tribuna. L’inizio della Roma è stato incoraggiante. Pronti via e Menez, uno dei migliori con Totti, ha sfiorato il gol: ad Antonioli battuto, è stato Ceccarelli a salvare nei pressi della linea. Dopo due minuti, uno dei tanti errori della serata di Vucinic, che metteva fuori di testa da pochi passi, per poi ripetersi di piede all’11. Ma a quel punto era proprio il Cesena (schierato da Ficcandenti con un 4-3-3 che diventava spesso un 4-5-1 a difesa del risultato) a mettere paura a Ranieri con due ripartenze micidiali che hanno messo i brividi a Julio Sergio: ma prima il vivace giapponese Nagamoto al 20’e poi Bogdani al 36′ (dopo un paratone di Antonioli su De Rossi) hanno sprecato malamente la possibilità del colpaccio.
MENEZ FUORI, DENTRO TADDEI – Nella ripresa, hanno fatto il loro ingresso in Curva Sud i gruppi organizzati, ma il loro tifo non è riuscito ad accendere la Roma, apparsa stanca e poco organizzata. L’uscita inspiegabile di Menez (al suo posto un positivo Taddei), ha tolto quel poco di fantasia vista in campo fino a quel momento. Il Cesena ha perciò alzato ulteriormente le barricate, ma in due occasioni con Schelotto al 16′ e soprattutto con Bogdani ha sfiorato il gol del vantaggio. La Roma a quel punto si è svegliata e dopo due conclusioni fuori di poco di Vucinic e Totti, è stato proprio il capitano giallorosso ad assumersi tutte le responsabilità andando a caccia del suo 193° gol in serie A. Ma il capitano ha trovato sulla sua strada un Antonioli insuperabile che in più di un’occasione ha detto di no al numero 10 giallorossos, protagonista nel finale di un battibecco con Piangerelli che gli è costato anche il cartellino giallo. Davanti agli occhi del neo-arrivato Burdisso, Ranieri ha dunque portato a casa un punto, meno di quanto sperava alla vigilia, ma che avrebbe potuto, come spesso capita quando sbagli troppo in zona gol, anche non arrivare. Certo con un Vucinic così fuori forma, l’assenza di Adriano rischia di essere ancora più pesante.