La Roma ieri esce a bottino pieno contro il Catania, partita sofferta più per la stanchezza della squadra che per i meriti del Catania e che vince ancora grazie ad un gol di Mirko Vucinic, autore ieri di una prestazione di sacrificio che gli è valso il plauso dei 30mila dell’Olimpico.
A rendere meglio l’indea della straordinaria partita del montenegrino è l’altra standing ovation tribatatagli qualche minuto prima della sostituzione quando, ormai stremato, è rientrato per un recupero a centrocampo per poi ripartire ad attaccare.
Un’azione dove c’è tutto il cuore e la determinazione di un giocatore che solo fino a poco tempo fà veniva fischiato dallo stesso pubblico. Non è solo condizione fisica, è cambiata la mentalità, la grinta e la determinazione. Ieri ha corso come un matto su ogni pallone, lottando e arrabbiandosi anche con gli stessi compagni di squadra.
Come con De Rossi dopo un’incomprensione in zona d’attacco. Tra i due volano parole pesanti e squardi feroci, ma nessuno pensi a problemi di spogliatoio, in quei gesti solo rabbia agonistica, cattiveria sportiva e la voglia di vincere sempre, anche quando le gambe non girano come verresti.
Mirko insostituibile, si, gli altri ruotano, qualcuno si infortuna e aspettando il rientro di Totti, previsto per il 14 marzo, di Toni e le poco brillanti prestazioni di Menez e Baptista, gioca sempre o quasi, sostenendo da solo o quasi il peso dell’attacco.
Bravo Mirko, sei da Standing Ovation.