Luca Toni in esclusiva al Messaggero racconta il suo primo mese in casa Roma. L’attaccante fermo ai box tornerà presto, addirittura lui vuole esserci il 13 contro il Palermo ma i medici impongono cautela.
“Torno presto, tranquilli. Moltopresto. Sto meglio. Non posso sapere oggi quando sarò pronto, masono convinto che non dovrò aspettare troppo. Mi piacerebbe esserci con il Palermo. Se prima dovevo andare a mille all’ora, vorrà dire che correrò più forte. Andrò a duemila… La voglia è la stessa di qualche settimana fa, anzi di più. Sono qui per vincere qualcosa. Subito. Ho detto che vado di fretta, no? L’appuntamento è al Circo Massimo, lo voglio rivedere pieno”.
Sta cominciando a prendere confidenza con la città?
“Bellissima, ma il traffico mi spiazza. Mi muovo la sera, vado a cena in centro con i compagni. De Rossi, Brighi, Andreolli. E quando mi aspettano in un ristorante, mi affido al navigatore. Passo spesso dal Colosseo, mi piace l’impatto di Piazza Venezia. Al ritorno finisco sempre al Vaticano, non so perché. Piazza San Pietro è splendida”.
E con il suo amico Totti, nemmeno un’uscita?
“Ho appena preso casa all’Eur, quando ero alla Lodigiani abitavo a Grottaferrata, dodici anni fa, già con Marta. Io e Francesco siamo vicini, ci dobbiamo organizzare. Non riusciamo proprio a far coppia…”.
Soprattutto in campo.
“Scherziamo tra noi. Siamo convinti che ce l’abbiano tirata.Fuori prima uno, poi l’altro. Ma ci siamo, quasi. E ci divertiremo tutti.Con uno come lui, un fuoriclasse, è facile. Ha l’assist nel piede e ti porta via l’avversario”.
Della Roma conosce tanti giocatori: compagni d’azzurro e quelli incrociati da avversario. Qualcuno che ha scoperto a Trigoria e del quale sapeva meno?
“Altri campioni. Pizarro, in assoluto. Juan che non pensavo così forte. Vucinic che non ha solo i colpi dell’attaccante: con lui mi trovo alla grande”.
E Ranieri?
“Un martello. Chiede concentrazione sempre. A cominciare dall’allenamento. Si fa sentire, urla. Perché non vuole troppo entusiasmo, sa che in una settimana si può buttare il lavoro di mesi. Guardate il Milan, in quella scorsa… Poi, da romano, ha anche la battuta. Punta sull’equilibrio e sulla compattezza. Ha costruito una squadra solida”.
Scusi, un’ultima cosa: parlare di scudetto è fuori luogo?
“Forse è tardi, l’Inter è forte, ha un bel distacco. Noi giochiamo per il secondo posto che è alla nostra portata e pensiamo alle due coppe. I nerazzurri hanno la mentalità giusta, vincente, sono i migliori… Anche noi, però, siamo forti. Crediamoci.”