Le manovre di mercato attuali della Roma portano il tifoso romanista a chiedersi quale criterio stà adottando la società giallorossa per rafforzarsi. Il dubbio rimane fin quando la finestra di trattative invernale non sarà chiusa, l’incertezza di vedere la Roma indebolita e non fortificata è quasi ai limiti della sopportazione. Luca Toni è stato un colpo importante, considerate anche le estenuanti assenze di capitan Totti, ma il problema è in uscita. Baptista è ad un passo dall’Inter. La cessione del brasiliano è discutibile, l’allenatore ha fatto capire sul campo che la Roma può fare a meno della bestia ma in sostanza il fatto tecnico è uno, il discorso di natura economico-patrimoniale completamente diverso. Baptista ha un ingaggio di 2,5 milioni di euro e la Roma ha speso quasi 10 milioni di euro, più o meno siamo lì con bonus non maturati considerata la non partecipazione alla champions della Roma. La Roma dovrebbe rientrare di circa 9 milioni. Burdisso ne vale 3,5, almeno stando alle parole dei dirigenti dell’Inter e di Pradè a novembre. Moratti dovrebbe conguagliare la Roma di almeno 5 milioni. La cessione di Baptista chiuderebbe le porte di Trigoria per Jeremy Menez, nel senso crudo del termine, Menez rimarebbe alla Roma. Se una cessione deve farsi allora sì a Baptista e non al francesino. A parte il carattere un pò spigoloso, Menez ha 6 anni meno del brasiliano, è un calciatore di sicuro avvenire e non và fatto crescere altrove. Jeremy deve maturare nella Roma e con la Roma del presente e del futuro. A queste condizioni, mi spiace per Baptista, sono stato da sempre un suo estimatore ancor prima che arrivasse, la cessione diventa imminente e necessaria.