(Il Messaggero) – Una frase che Ranieri ha riferito alla sua Roma per battere oggi il Bari: "Niente alibi". Claudio Ranieri sposta subito l’attenzione sul Bari di Ventura, rivelazione del torneo. La Roma riparte e finalmente con Totti, dopo la pausa per le nazionali, all’ Olimpico.E insegue più di mezza serie A, compresi i rivali di giornata avanti di tre punti in classifica. Proprio per questo l’allenatore di San Saba non perde tempo con lo scontro totale tra Italpetroli e Unicredit, vicenda che comunque condiziona il futuro del club giallorosso. C’è altro a cui pensare, a cominciare dal rendimento deludente. Niente distrazioni. «Guai. A me non piacciono giocatori che cercano alibi. E di nessun genere. Quando si parla di arbitri, di qualsiasi cosa, i responsabili siamo sempre noi». Se la società è impegnata su altri fronti, il campionato deve essere l’unico pensiero della squadra: «Noipensiamosoltantoadallenarci e a far bene il nostro lavoro. Noi facciamo parte della Roma, ma di quella che gioca, non dell’altra che deve chiacchierare, parlare, discutere. Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro al meglio di quello che possiamo fare». E assicura che nel gruppo «non sono entrate minimamente tutte le voci sono state fatte». Non può però negare che Rosella Sensi sia andata a Trigoria, venerdì mattina, a spargere serenità nello spogliatoio giallorosso. Anche perché non c’è solo il debito ingombrante della famiglia Sensi con le banche, ma anche il deficit preoccupante della squadra. Dopo 12 gare solo 15 punti. «Ci ha caricato per questo mese importante. E la ringraziamo». Per ora nemmeno lui, come la tifoseria, può avere certezze di qualche investimento a gennaio per rafforzare l’organico: «So che seguiranno quello che mi hanno detto all’inizio. Sarà un anno di tribolazioni e di lotta e cercheranno di fare il massimo per la Roma».Insomma, c’è poco da stare allegri e da essere ottimisti. La vetrina della sfida del pomeriggio va a Totti, al rientro dopo un mese e mezzo e ancora miglior relizzatore stagionale con 16reti, 6 in campionato e 10 in Europa League. Ma oltre al capitano, Ranieri recupera quasi tutti i giocatori. Ventuno convocati, solo De Rossi e Juan sono out, il primo convalescente e l’altro per precauzione. «La squadra halavoratobene, la sosta ci ha permesso di recuperare, anche se parzialmente, Totti. Ha permesso a Daniele di recuperare dalla
frattura e dai suoi piccoli problemi. Due settimane veramente ottime. Ci siamo preparati bene per questo finale d’anno fondamentale per noi». Fa capire che Totti non giocherà tutta la gara: «Dietro è dietro sennò sarebbe un mostro in tutto e per tutto. E’ stato tanto tempo fermo. Ha fatto una settimana completa con noi di allenamento, recuperato è recuperato, ma dietro sta dietro. E mi riferisco alla forma fisica. Mentalmente il ragazzosta bene. Non può avere i novanta minuti che hanno i compagni». Ranieri, a parte il ritorno di Totti, non dovrebbe stravolgere troppo l’assetto presentato a Milano contro l’Inter due domeniche fa, anche se saranno almeno tre le novità. Con il capitano, nel 4-4-2, rientrano anche Burdisso e Taddei (in ballottaggio con Cerci). Faty può essere ancora la sorpresa (resterebbe fuori Brighi). Confermato Julio Sergio in porta. «Certo che può sperare di cambiare le gerarchie ».Ma l’allenatore, nonostante la scelta tecnica per questa partita, almeno a parole non scarica Doni: «Non ci sono punizioni. Un giocatore che deve andare in nazionale perché dovrebbe essere punito?». Non è questo il punto. Vedremo se basterà il chiarimento avuto con il portiere non convocato per la gara di San Siro. Il rapporto tra i due è ancora da decifrare. Sul sogno di Menez di giocare contemporaneamente con Totti e Vucinic, Ranieri è lineare: «A me sta il compito di decidere quando farli giocare insieme. Io sono più pragmatico, la cosa che più mi sta a cuore è aiutare la difesa a non subire gol. L’allenatore cerca di mettere giocatori validi tenendo un equilibrio tattico. Il Bari sta attraversando unmomento bellissimo, gioca il calcio migliore di tutti, un calcio frizzate, come sempre le squadre di Ventura. Gara bella e difficile. Ma, recuperata l’autostiva, ora servono i risultati. E, nella circostanza, ci vuole un’ottima performance». La prima di una serie. Perché Montali, ieri si è paragonato a Jack Nicolson, ha una tabella in tasca: «Dobbiamo fare venti punti in due mesi».