Le parole di Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, a Roma Radio.
Direttore, i tifosi dicono che siamo ancora lì e poteva andare peggio, ma che la squadra poteva fare meglio…calma e gesso, no?
Ho avuto modo di dirlo già. Se ci sono aspettative molto alte, che possono poi generare qualche frustrazione, per noi dev’essere un buon segno. Vuol dire che stiamo lavorando molto bene, vuol dire che ci presentiamo dall’inizio con possibilità di vincere. Lavorare bene vuol dire far aumentare le aspettative di chi ci segue. Siamo a nostro agio con le responsabilità che ne conseguono. Per vincere serve che accadano certe cose e non tutte sotto il nostro controllo. Quest’anno, per esempio, aver perso dei pilastri importanti come Strootman e Castàn, non averne mai beneficiato…a questo si aggiungono molti altri infortuni, come Iturbe, ma non è l’unico, come la Coppa d’Africa che era in preventivo. Loro dovevano essere sostituiti temporaneamente da altri, ma insieme a questo sono arrivati gli infortuni. Ed è evidente che andiamo in difficoltà, che viviamo momenti d’appannamento. Abbiamo giocato in Champions, in un girone molto difficile, con un dispendio importante di energie fisiche e mentali. Noi manteniamo intatte possibilità, capacità e ambizioni. Nessuno qui ritiene che il campionato sia finito e che debba peggiorare nelle attese dei risultati a venire. Ci sono nuovi giocatori in arrivo e si tornerà a vincere.
Le cose che vengono contestate alla Roma: si parla di un mercato che magari sulla tempistica poteva essere fatto meglio, Destro è stato dato troppo presto, Ibarbo non sta bene e Gervinho e Doumbia in Coppa d’Africa, oltre al terzino.
Non voglio entrare nel dettaglio di queste osservazioni. La Roma ha 29 giocatori in rosa e non è che possiamo aggiungerne fino ad un numero infinito. E’ evidente che non possiamo comprare giocatori per un mese o eliminare giocatori infortunati per far spazio ad altri. E’ facile da capire. Le tempistiche: bisognerebbe conoscere dettagli dello svolgimento delle trattative, ma queste osservazioni fanno ridere, perché possono sembrare logiche soltanto senza sapere come stanno le cose. Come l’uomo in finestra al film di Verdone, “un sacco bello”. A braccia conserte ad osservare la scena c’è sempre un commento, una critica, ma ovviamente senza sapere cosa ha portato a prendere queste decisioni, ma non siamo tenuti a render pubblico tutto questo. Ci prendiamo le critiche e conta solo vincere le partite.
La preparazione atletico, atteggiamento di squadra che non soddisfa i tifosi…
Sono circostanze che possono capitare. Non siamo stati fortunati, ma non voglio cambiare niente. Qualità di giocatori e staff è elevatissima. Ci sono gli elementi per poter tornare a vincere le partite. Siamo sempre all’inizio del percorso. Il presidente parla di primo inning, che siamo all’inizio del percorso e che potremo migliorarci sempre. Dobbiamo solo superare un momento un po’ difficile.
Mercato: ho letto che Ibarbo sarebbe un saldo delle ultime ore. Una mossa disperata al netto degli infortuni…
Non è così per nessuna squadra, non è così per noi sicuramente. Ogni acquisto nasce da lunghi periodi di osservazione e valutazione. Doumbia è seguito da Sabatini da almeno tre anni. Walter ha provato più volte a portarlo a Roma, ma il prezzo era elevatissimo. Non è una scelta di oggi. Come Ibarbo, sono giocatori seguiti da tanto tempo. Loro come tanti altri, seguiti dal nostro staff. Quando maturano le condizioni per prendere un giocatore seguito, approvato ed apprezzato, ci si muove per l’acquisto. Ibarbo non è una cosa degli ultimi giorni. Le opportunità si creano lavorandoci ogni giorno. E’ un’operazione definita da diversi giorni, quella di Ibarbo.
Le attribuiscono sempre comportamenti scellerati. La Gazzetta di oggi racconta di una quasi rissa verbale con…
Voglio precisare: è assolutamente falso. Non è la prima ricostruzione fantasiosa che leggo su di me. Una mia presunta discussione con Corsi: non ha logica, non ha senso. Io a fine primo tempo sarei andato a lamentarmi. Di cosa? IL rigore per l’Empoli è sacrosanto e indiscutibile. Ecco cos’è successo: rientrando nel post primo tempo c’era Sarri nervoso, comprensbilimente, e gli ho detto “mister, ogni fischio si lamenta, crea una situazione difficile”. E lui mi dice “ah perché, non era rigore?”, “sì, ma se si lamenta sempre diventa difficile”. E rientra. Poi arriva Corsi ed uno del suo staff ha detto una cosa non vera ed ho specificato. Sarri a fine partita ha tenuto a salutarmi ed abbiamo parlato anche di calcio. Il rapporto Roma-Empoli è più che cordiale, è eccellente. Abbiamo giocatori in comune, Barba, Radonjic…non riesco a comprendere come possa nascere una ricostruzione del genere. Un altro giornalista mi ha chiamato ieri sera, mi han chiesto di verificare se ci siano state spintonate con Sarri, ho smentito e questo giornalista non l’ha scritto. Pugliese, come quest’altro che mi ha chiamato, non è che se lo inventa. Nello spogliatoio c’è un sacco di gente che può vedere cose e diffondere voci, fino ad arrivare a giornalisti che ricostruisce storie. Il segreto è la verifica, se chiamassero, saprebbero. Chiamate Marcello Carli dell’Empoli, direttore sportivo, non Delli Carri come scritto qui.
Carli è in diretta a Roma Radio.
Carli: Quando c’è lui bisogna stare sull’attenti! Abbiamo duecento operazioni con la Roma!
Rossi: si è parlato di spintoni…
Carli: Sarri è ancora all’ospedale, ricoverato e non è stato dimesso. Baldissoni ha un gran destro, Sarri è rimasto stupito. A fine partita siamo stati con Baldissoni, perché c’è una grande stima che parte dalla Roma, sempre gentilissimi con noi. C’è una stima sincera e vera, non finta. Riesco veramente a riderci perché mi scappa da ridere. Problemi tra noi e Roma è una barzelletta senza un minimo di verità…
Baldissoni: voi venite sempre a metterci in difficoltà e noi vi facciamo i complimenti.
Rossi: Garcia ha parlato dell’Empoli come rivelazione, non solo come classifica, ma anche per la qualità del gioco, riconoscibile. Cosa che si riconosce a società più blasonate…
Carli: siamo destinati a soffrire. Chi lavora qui non può far altro che continuare questa strada. Non abbiamo mezzi, ma solo idee e tranquillità dell’ambiente. Riguardo le voci casco dalle nuvole. C’è un rapporto importante con la Roma, non solo dal punto di vista della stima. Tra me, Baldissoni, Walter Sabatini…non capisco perché scrivere cose che non esistono.
Baldissoni: a Roma è così, troppo amore è polemica…
Carli: è uno dei vostri problemi, secondo me. La Roma è una squadra forte, basta mezzora fatta bene per ritrovare le certezze che ora mancano. La Roma è una squadra fantastica, la società continua ad investire, nonostante gli infortuni. Bastano due infortuni, la gente non ragiona, perché nel gruppo si perda autostima. Vorrei vedere la Juventus, se perdesse Pogba…perderebbero le certezze.
Rossi: ci avete fatto tribolare, fate punti con la Juventus!
Carli: l’ultima goccia di sudore la useremo per il match contro la Juventus. Siamo più bravi di quello che sembra. Basta vincere 3 partite e cambia tutto. La Roma è una squadra forte, con allenatore forte e società forte. Loro lo sanno. Tanti saluti! Ha detto Sarri che ci si vede e si fa una bella scazzottata! (ridono).
Rossi: le lascio un minuto diretto con i tifosi. Tifosi incazzati, delusi. Il tifoso non è sereno.
Ogni volta che loro sono preoccupati, delusi ed incazzati, noi lo siamo 10 volte tanto. Tutti noi. Siamo tutti consapevoli di avere le capacità di vincere ogni partita. Se a volte non riusciamo, non è per lo scarso impegno o la scarsa volontà. Possono esserci difficoltà oggettive: tante partite giocate con ansia e pressione di vincere, nonostante infortuni impegnativi. Non cambia nulla sulle nostre ambizioni.
Rossi: Garcia non si è rincoglionito, no? Per alcuni lo è…
Anche noi in questo momento stiamo chiacchierando, si fa, ma i numeri e i fatti contano, espressi da statistiche. Basta andare a leggere la media punti di Garcia a Roma. E’ l’unica risposta. I numeri di Doumbia? Ovvio, i suoi numeri parlano per lui e parleranno anche a Roma. Tutte le altre considerazioni sono poco importanti.
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