(BLOG AS ROMA – LA SQUADRA INVISIBILE – FORZA-ROMA.COM) – Tanto nel calcio quanto nella pallavolo, l’assist rappresenta senz’altro, una delle giocate più funzionali alla realizzazione del punto. Spesso, tuttavia, si parla di assist anche in ambito dialettico, per intendere lo spunto utile ad una considerazione immediata. Non è per fare polemica a tutti i costi, ma le dichiarazioni rese, ieri, da Montali, nel corso dell’intervista radiofonica rilasciata a Centro Suono Sport, hanno, senz’altro, offerto l’occasione per una battuta facile facile, tanto da non potere fare a meno di buttarla dentro. Questa la frase: "Ci sono due squadre: quella che va in campo e quella che io chiamo invisibile, ovvero quella dei dirigenti, degli accompagnatori, di chi prepara le trasferte…". Pur manifestando seri dubbi sulla percettibilità a livello oculare della compagine che calca il terreno di gioco, vorrei far notare al caro Gian Paolo il ritardo con cui propone il concetto, essendo trascorsi anni da quando, per la prima volta, il tifoso romanista ha etichettato la propria dirigenza come "squadra invisibile". Invisibile perchè assolutamente incapace di elaborare un valido sistema di comunicazione, che non sia necessariamente incatenato ad asettici comunicati o lettere allucinogene, sottoscritte da improvvisati mentori. A dirla tutta, quelle poche volte che è stato battuto il colpo, sono riusciti addirittura a farci rimpiangere il silenzio perpetuo a cui eravamo abituati. Invisibile poiché, per tutta l’estate, abbiamo vanamente atteso l’annuncio di un acquisto che non è mai arrivato. Invisibile come la Sensi in trasferta, nonostante la trasferta, magari attraverso qualche provvedimento restrittivo del Viminale, rappresenti, ad oggi, l’unica occasione a sua disposizione per poter assistere ad una partita della Roma, senza il sottofondo musicale delle maledizioni indirizzatele. Invisibile perchè c’è sempre qualcuno che lancia la pietra e nasconde la mano; avrei potuto dire "lancia la mail e nasconde il pc", ma poi il riferimento sarebbe stato troppo esplicito. Invisibile poiché, quando qualcosa va storto, la colpa è sempre di qualcun altro. Invisibile perchè c’è sempre un paravento dietro al quale nascondersi: il nuovo allenatore, il nuovo stadio, il nuovo dirigente… A mio avviso, sbaglia grossolanamente il signor Montali, ove ritenga di dover operare sotto traccia; il suo compito, al contrario, è quello di amplificare al massimo la palpabilità e l’idea di partecipazione dell’attuale vertice. Tra l’altro, nell’equivoco generale, mi sembra sia stato chiamato proprio per questo. In difetto, usasse almeno un po’ di fantasia ed originalità in più per descrivere il nostro management, poiché, da queste parti, il termine "invisibile" è decisamente sputtanato.