Ranieri rivoluziona la sua prima Roma

(NEWS AS ROMA – RANIERI RIVOLUZIONA LA SUA ROMA – CORRIERE DELLA SERA) – Dopo la vittoria di Siena, Claudio Ranieri, tecnico della As Roma ha capito che con il suo credo la Roma deve essere disposta in una certa maniera senza dare spazio ai propri calciatori di esprimersi come nel sistema tattico precedente.
Il problema non poteva es­sere soltanto Luciano Spallet­ti, così come la soluzione non sarà unicamente Claudio Ra­nieri. La trasferta di Siena e la pri­ma vittoria in campionato del­la Roma, però, si portano die­tro qualcosa in più di tre pun­ti, peraltro vitali. Il «valore ag­giunto » è la sensazione che, con i primi 70 minuti della partita, si sia chiusa davvero per sempre un’epoca e ades­so se ne possa aprire un’altra. Miglio o peggiore, si vedrà. Di sicuro, però, sarà diversa. Fino all’ingresso di Vuci­nic, al 26’ del secondo tempo, Ranieri aveva fatto poco il Ra­nieri. Nel tentativo di mettere a loro agio i giocatori, che ve­nivano da quasi quattro anni di 4-2-3-1, ha cercato di ripro­porre il vecchio modulo. Poi­ché ogni testa è diversa, pe­rò, l’aveva reso più difensivo con un difensore centrale co­me terzino (Burdisso) e un playmaker come trequartista (Pizarro). Ne era nata una squadra sbagliata, che era sta­ta messa sotto dal Siena. Lo svolgimento della parti­ta e la prova davvero infelice di Julio Baptista hanno con­vinto Ranieri a cambiare in corsa e a schierare nel finale una squadra più simile alla sua idea di calcio. Non ancora davvero la «sua», perché per averla ci vorrà tempo, ma, al­meno, non una squadra pri­gioniera della nostalgia. Il 4-2-3-1 non funzionava più nemmeno con Spalletti, figu­rarsi con un altro tecnico.
Questa, per chi scrive, è la vera vittoria di Siena. Da do­menica sera non c’è più po­sto per il vecchio modulo. Totti unica punta può avere un senso soltanto se, dietro di lui, ci sono inserimenti continui e gioco in velocità palla a terra. Una squadra che in passato è stata altamente spettacolare, ma che da quat­tordici mesi a questa parte aveva perso equilibrio. Pro­prio quello che Ranieri chie­de al suo gruppo.
Ha fatto scalpore, invece, la totale bocciatura di due an­ni di calciomercato nelle scel­te del nuovo allenatore. A ca­sa per scelta tecnica Okaka, Cerci e Andreolli. In panchi­na, almeno all’inizio, i tre ac­quisti «big» dell’estate 2008 (Julio Baptista, Menez e Rii­se) e Marco Motta, unica spe­sa del calciomercato 2009, vi­sto che Guberti (addirittura in tribuna) è arrivato a para­metro zero. Il solo «nuovo» in campo era Burdisso, che, peraltro, è di esclusiva pro­prietà dell’Inter, visto che è arrivato in prestito gratuito. La scelta della «vecchia guardia» era probabilmente dovuta. Però sarà necessario recuperare in tempi non lun­ghi anche la parte «giovane» della squadra. Il futuro della Roma, anche per abbassare un monte ingaggi esagerato, non può che passare dal rin­giovanimento della rosa.

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