3 occasioni create, 1 palo clamoroso, 1 gol ed 1 assist, oltre a tanta corsa e dedizione, anche in fase difensiva: Adem Ljajic ieri è stato il migliore in campo, nonostante le prestazioni strepitose di Gervinho, De Rossi e la coppia centrale della Roma. Il serbo è tornato a brillare: Garcia lo ha riproposto dal 1′ e Ljajic ha colto l’occasione alla grande, giocando con la giusta attitudine, la giusta intensità e la giusta voglia.
Ieri Ljajic ha brillato tanto da prendersi l’intera luce dello Stadio Olimpico. Garcia gli regalato anche la standing ovation, con un pubblico splendido che lo ha omaggiato dal primo all’ultimo momento, poi lo ha abbracciato e gli ha sorriso. Non come un maestro, ma come un papà, quello che sa quando “punirti” e sa quando premiarti. Ljajic è così: è un giocatore a cui basta un secondo per cambiare le sorti di un match, a cui basta un secondo per mostrare tutte le proprie qualità. Garcia vede in lui un altro Hazard, uno suoi pupilli.
Daniele De Rossi, da vero capitano, ha difeso Ljajic dicendo: “Noi abbiamo bisogno di lui. E’ un talento che non può essere cestinato troppo presto come successo altre volte a Roma. Si impegna sempre, si sente dire che ha problemi caratteriali o con l’allenatore ma è un ragazzo eccezionale ed essendo giovane si perde un pochino, ma è un talento che non possiamo permetterci bruciare o sottovalutare“.
Garcia rilancia Ljajic e se lo gode, insieme a tutto il tifo romanista.
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