La Roma del futuro parte da Menez

( AS ROMA –  LA ROMA DEL FUTURO PARTE DA MENEZ – FORZA-ROMA.COM ) – Il ritiro ha parlato, e anche chiaramente. La squadra del ritiro era formata da giovani e senatori. I secondi hanno preso, letteralmente, sotto la loro ala protettiva i primi. I loro "eredi". Li hanno coccolati, richiamati ed aiutati a crescere. Ogni senatore, ha affiancato un giovane. Malomo è stato quasi "allenato" da Philippe. Cassetti e Crescenzi hanno parlato molto spesso della posizione da tenere in campo, Pizarrro ha, come avrete notato tutti, spiegato a Faty e Bertolacci, alcuni concetti chiave del suo gioco. Faty, quando avanzava sulla linea mediana, si muoveva come Pizarro. Fintava il lancio lungo e si girava, per impostare il gioco con la testa e non con gli occhi. D’Alessandro e Stojan sono andati a scuola da Taddei e Vucinic, facendosi spiegare i tempi degli inserimenti e gli spazi da coprire sul campo. Okaka e Menez sono stati aiutati un po’ da tutti. Okaka soprattutto da Totti, sul piano del gioco. Ha il fisico adatto a fare la punta "Spallettiana", ha ottime qualità tecniche, ma non riesce ad essere cattivo e sciolto, non nella Roma. Capiamo tutti che non è facile giocare vicino a Totti, ma deve raggiungere una stabilità psicologica che gli consenta di prendere l’iniziativa ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Menez invece…è fragile, si…ma può solo migliorare. Ha delle qualità tecnice che a Roma non si sono mai viste. Ha i mezzi per fare anche meglio del Nostro Capitano. Ha tutto quello che serve per mettere in ginocchio tutte le difese avversarie, ha i piedi, lo scatto e il coraggio. L’iniziativa, quelli che solo i campioni hanno. Totti, Spalletti, Vucinic e Mexès hanno parlato moltissimo con il Nostro campioncino. Totti lo inseriva spesso nei discorsi, scherzava con lui, ci ha parlato spesso. Spalletti l’ha richiamato molto spesso, lo ha allenato con attenzione. Tutti i problemi fisici sono stati superati, deve solo pensare ad aumentare la sua massa muscolare. Big Luciano sà che ha tutti i mezzi per entrare nell’olimpo del calcio. ha infinite qualità, ma manca d’intelligenza tattica. E "solo" su quella Spalletti ha intenzione di lavorare. Quando attacca, spesso lo fà da solo e quando si è in difesa, aiuta poco. Nella prima e unica amichevole, si sono visti i primi miglioramenti. Partiva largo e si accentrava duettando con l’attaccante di turno, arrivando in area. E’ tornato spesso in difesa, impegnandosi. Jeremy deve capire che può e DEVE migliorare. Può solo migliorare. E’ un campioncino, per ora. Ma piano, insieme agli insegnamenti di Totti, diventerà una stella. E brillerà alto nel cielo GialloRosso.

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