Inizia così la nuova stagione della nostra Roma. A dir la verità inizia come tante altre volte, con i nostri affezionatissimi che arrivano a Trigoria con le loro abbronzature da urlo, magari un pò assonnati e forse con qualche chiletto in più. L’unico volto nuovo è quello del buon Stefano Guberti d’Alghero, acquistato a parametro zero e reduce da un’ottima stagione nello scorso campionato cadetto con le maglie di Ascoli e Bari. Inoltre una carrellata di volti conosciuti o quasi che hanno avuto la fortuna di calcare i campi del Fulvio Bernardini in precedenza: i vari Cerci, Andreolli, Faty, Virga, Antunes ecc.ecc. Forse un pò pochino per chi fino a poche ore fa sognava di poter vedere con la maglia giallorossa le bislacche esultanze etniche di Emmanuel Adebayor, oppure gridare ad uno dei tanti goal del cacciatore olandese Klaas-Jan Huntelaar. E’ stato un sogno o un incubo? Probabilmente nessuno dei due, perchè in molti abbiamo passato notti insonni nell’ultimo mese, e quando al lavoro i colleghi ci chiedevano il perchè di quelle occhiaie non ci rimaneva che l’imbarazzo di spiegare quali erano stati gli ultimi affascinanti e deleteri sviluppi di questa odissea. Opa ostile e Consob, Jesse e l’avvocato De Santis, Geronzi e Profumo, Mediobanca ed Unicredit, Torri e Alescio…insomma un vero è proprio cataclisma che ha sconvolto la tifoseria romanista spaccandola in due fazioni precise e distinte, da una parte i Fioranelliani con le loro teorie progressiste e riformiste, un po’ sognatori ed un po’ rivoluzionari, dall’altra parte i Roselliani, i fedelissimi estimatori della famiglia Sensi, il cui pensiero può essere sintetizzato nel famoso detto "Chi lascia la strada vecchia per quella nuova…". Eppure diciamolo chiaramente tutti noi vorremmo fosse consuetudine che il nostro capitanissimo Francesco Totti alzasse in alto ogni anno ed in ogni stadio la Champions League, magari dopo aver fatto una bella linguaccia a Michel Platini, perchè il nome di Roma fa rima con vittoria e noi in cuor nostro sappiamo di essere i diretti discendenti di quel maestoso Impero che dettò legge sulla terra. Il calcio però ha raccontato un’altra storia, dove la "Rometta" ha svolto troppo spesso l’indesiderato ruolo di comparsa. Negli ultimi anni finalmente ci siamo avvicinati ai migliori tavoli europei e abbiamo potuto assaggiare l’antipasto dei Real Madrid e dei Manchester United. Difficile però spingersi oltre per i conosciuti limiti finanziari che rappresentano un muro invalicabile nel calcio-business del XX-XXI secolo. Così quando abbiamo sentito la possibilità di spiccare il volo con questa misteriosa cordata "di diritto svizzero" in molti ci siamo lasciati andare tra le braccia dei cari Vinicio e Volker (a proposito si è saputo chi fosse?) lasciando che la fantasia galoppasse libera e priva di redini. Ora che questa amara pagina si è conclusa e con la stagione 2009/10 è alle porte, credo che Fioranelliani e Roselliani si possano finalmente unire per gridare un incoraggiante e appassionato "Forza Roma!" La rosa che si è presentata all’inizio del ritiro rimane competitiva a livello nazionale ma necessita di qualche accorgimento e di qualche innesto decisivo, non dimentichiamoci che il presidente, Pradè e Spalletti hanno pubblicamente dichiarato più volte che non ci sarà nessun ridimensionamento e che arriveranno anche quest’anno almeno due nomi importanti, nessun Messi e nessun Fernando Torres per carità però se i giocatori sono azzeccati e se la sfortuna non si accanisce, la Roma, con la conferma di alcuni intoccabili potrebbe rappresentare la minaccia principale per l’Inter di Mourinho. Buon lavoro As Roma!
Davide
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