Un vero e proprio vertice, la As Roma al centro dell’argomento, Unicredit e Mediobanca che hanno cercato di trovare un intesa sulla strategia da adottare per la risoluzione della "grana" As Roma-Italpetroli.
IL TEMPO – L`incontro c`è stato, ma mai come questa volta bocche cucite da tutte le parti per non far trapelare sulla direzione che sta prendendo il futuro della Roma.
Attorno a un tavolo l`attuale proprietà di Compagnia Italpetroli che controlla anche la As Roma, rappresentata dall`avvocato De Giovanni, i tecnici di Unicredit (la banca con la quale i Sensi hanno esposti per quasi trecento milioni di euro) e (sembra ma è una notizia tutta da confermare) un esponente di Mediobanca: l`istituto di credito scelto dai Sensi quale advisor per la ristrutturazione del debito.
Il vertice sarebbe servito per mettere a punto la strategia di rientro e mettere, nero su bianco, la clausola che darebbe a Mediobanca la delega a vendere la Roma in maniera incondizionata: cosa che finora i Sensi non avevano ancora fatto. Da oggi potrebbe partire quindi la vera «fase due» quella che porterebbe a una soluzione, la vendita, in tempi relativamente rapidi. Tutto da verificare, ovviamente, chi sarà la controparte interessata ad ereditare il controllo della As Roma.
In prima fila resta Francesco Angelini, patron dell`omonimo gruppo farmaceutico, che era già uscito allo scoperto dicendo di voler entrare nella Roma anche con un socio: che non siano ovviamente i Sensi vista la replica stizzita nei giorni in cui Angelini fece la sua uscita pubblica. L`imprenditore farmaucetico ha già fatto i suoi conti ed è pronto ad entrare: la soluzione allo studio prevederebbe un socio che si occupi della parte petrolifera di Compagnia Italpetroli e di un costruttore che si adoperi per la realizzazione dello stadio di proprietà della Roma.
Non s`è visto invece ieri nella capitale Vinicio Fioranelli che era atteso per le ultime carte da presentare alle banche come ulteriore garanzia.