I Sensi pronti a trattare con Vinicio Fioranelli? E’ quanto emerge nelle ultime ore da alcune situazioni inerenti alla As Roma. Infatti per la vendita della Roma i Sensi daranno mandato a Mediobanca che ha il compito di trovare al più presto un compratore garantito per la Roma, Vinicio Fioranelli potrebbe essere uno di questi.
Leggo – Il ponte è stato lungo perché stavolta potrebbe portare veramente da un’altra parte. Oggi comincia quella che potrebbe essere la settimana più importante dell’era Sensi. Oggi l’avvocato Gianroberto De Giovanni aspetta d’incontrare Vinicio Fioranelli richiamato proprio dal legale della famiglia lo scorso week-end per riaprire le trattative dopo l’ultimatum dato a Rosella da Unicredit attraverso il suo amministratore delegato, Paolo Fiorentino. Tutto questo non è stato smentito dall’ennesimo comunicato targato Italpetroli in cui la Compagnia nega la conclusione di qualsiasi tipo di accordo sull’As Roma e precisa soltanto «che tali notizie sono del tutto prive di ogni fondamento, cosí come anche quelle relative all`esistenza di accordi che prevedono il pagamento di penali in caso di mancato trasferimento da parte della controllante del pacchetto azionario in questione». Insomma nel comunicato c’è scritto soltanto che la Roma finora non è stata venduta, non che non lo sarà.
Unicredit con Italpetroli è stata chiara: bisogna rispettare le scadenze del piano e risanare il debito, e questo pare non poter che avvenire attraverso la cessione della Roma. Il coinvolgimento di Mediobanca nella vicenda potrebbe trasformarsi come una vera e propria delega a vendere: a quel punto si farebbero avanti gli interessati all’operazione. Ecco perché la famiglia è a un passo dalla decisione di dire addio alla Roma, se non altro per poter gestirlo. «Se la banca mi costringe alla cessione, allora la cedo io a chi dico io», questo è il ragionamento. Magari è anche quello che si è fatto in Borsa visto che le azioni sono salite del 12%. Sullo sfondo non c’è solo Fioranelli, resta anche l’imprenditore romano Angelini e l’interesse dei libici. Soprattutto adesso, per la congiuntura storico-politica e gli storici interessi petrolifici, la pista che porta in Libia, anzi dalla Libia a Roma, appare calda. Il ponte è lanciato.