IL MESSAGGERO – La Roma è in Europa. Sesto posto. La vittoria in casa di Paolo Maldini, firmata da Francesco Totti, rende ininfluente il risultato della partita contro il Torino di domenica prossima all’Olimpico. A proposito: «Contro il Torino supererò Giampiero Boniperti. Intanto, dedico questo gol a me stesso», dice il capitano della Roma, lontano ormai una sola lunghezza dall’ex juventino, il solo (Totti a parte…) ad aver segnato, 178 reti, tutte con la stessa maglia. Totti è arrivato a quota 177 (219 in totale) e non si nasconde; Luciano Spalletti, invece, continua a giocare con il proprio futuro. Manca una sola giornata alla fine del campionato, quindi il tanto reclamizzato incontro-bilancio con Rosella Sensi è ormai alle porte eppure il tecnico non cambia il proprio pensiero. Anzi, ci va giù alla Mourinho. E non solo. «Io credo che sarà un uomo fortunato chi allenerà l’anno prossimo la Roma», le sue parole a Sky. E alla Rai, virgolettato molto più sibillino. «Si può prescindere da tutti. Quando un calciatore in un posto non ci vuole più stare, è bene lasciarlo andare. E questo vale anche per l’allenatore. Bisogna fare così, altrimenti un allenatore non riesce a dare quello che deve». Insomma, la tesi di Spalletti è che, pur avendo altri due anni di contratto, se un tesserato, in questo caso lui, non ha più voglia di stare in una società, deve esser lasciato libero di andar via. In realtà, le cose non stanno esattamente così, perché i contratti se ci sono vanno rispettati, ma nessuno può impedire a qualcuno di raccontare ciò che pensa. Detto tutto questo, è facile immaginare cosa dirà Spalletti alla Sensi, a patto che, nel giro di una settimana, non cambi ancora copione. Al momento, le sue parole lasciano intuire una grande voglia di andarsene da Roma. O no? Occhio, però. Ecco lo Spalletti pre partita, a Sky. «Sono un allenatore e devo far bene questo finale di campionato. Poi, secondo me, ci sono delle cose di cui dobbiamo parlare, che riguardano me, ma anche la stessa società, perché io alla società devo moltissimo visto che mi dà un contratto importante. Per cui, è una questione di poter contraccambiare la passione dei tifosi. La cosa deve avere evoluzioni, deve avere certezze e sicurezze. Punto e basta». E ancora, in ordine sparso. «Le offese dei tifosi milanisti a Maldini? Me l’hanno detto i miei giocatori, che sono rimasti particolarmente colpiti. Se è vero che quei tifosi vengono al campo per offendere e picchiare, che non amano questo sport e che lo usano, devono restare a casa. Se si offende uno come Maldini, si è andati oltre il limite del lecito. La vittoria? Va dato merito ai ragazzi di aver lavorato in modo serio e corretto. L’Europa raggiunta dà fiducia e forza alla società. Il futuro è sicuramente roseo per questa squadra e questa società. Il mio futuro? Le cose giuste vanno dette al momento giusto. E spero che la famiglia Sensi resti al comando». Alla fine di giugno, la squadra giallorossa partirà per il ritiro di Brunico, dove resterà due settimane. Con Spalletti? Lo deciderà solo lui, perché la posizione della società è nota. Anche se, tra gli altri, comincia a trapelare anche il nome di Claudio Ranieri.