In un articolo pubblicato dal quotidiano `Il Messaggero`, si fa il riassunto della convulsa giornata di ieri e si tirano le somme della trattativa (che in realtà non c`è mai stata) per l`acqusizione dell`As Roma che, a quanto pare, sembra essere definitivamente tramontata.
"Vinicio Fioranelli va in Consob accompagnato dall’avvocato Enrico De Santis, e conferma l’interesse diretto – e non per conto di altri – ad acquistare la Roma, già manifestato nella lettera del 15 maggio ai Sensi. Nel pomeriggio a borsa chiusa, come concordato con la Commissione, esce allo scoperto tramite il legale. Ma non scopre le carte come avrebbe dovuto, perchè la sua cautela lascia intatti, forse accresce, tutti i dubbi che avvolgono la sua iniziativa. A partire dalla prova concreta dell’esistenza dei fondi, dopo che da quattro settimane si sta muovendo e dalle credenziali degli acquirenti che forse sottendono le sue reali intenzioni. «Il gruppo Fioranelli dispone dei fondi eventualmente necessari per l’eventuale acquisto della partecipazione riconducibile alla famiglia Sensi», si legge nel passaggio cruciale della nota dell’avvocato De Santis dove spicca la prudenza che potrebbe essere stata suggerita dalla Consob rispetto alle incerte mosse future. L’agente Fifa «ha fornito chiarimenti sull’interesse da parte della Fio Sports group ag, società di diritto svizzero riconducibile oltre che a Fioranelli anche a Volker Flick, notissimo e qualificato imprenditore e professionista che con la sua alta esperienza e professionalità rappresenta un vero e proprio valore aggiunto, oltre che partecipe finanziario all’iniziativa». Nella nota si precisa che il gruppo non ha mai acquistato azioni della As Roma, e «un ulteriore svolgimento delle trattative verrà reso pubblico ufficialmente». Tutto qui. L’interesse degli acquirenti non valica la sfera di generiche intenzioni e non raccoglie l’invito rivolto dalla Italpetroli di fornire informazioni dettagliate «sull’identità di tutti i soggetti coinvolti, nonchè la chiara evidenza che questi ultimi dispongano dei mezzi finanziari». Questa posizione dei Sensi rispecchia anche l’atteggiamento di Unicredit, socio al 49% del gruppo, che continua a restare alla finestra, ma interessato all’esito del negoziato da cui potrebbe dipendere anche il rimborso dei suoi crediti (circa 280 milioni, più gli interessi). Ma non a tutti i costi nel senso che da parte del gruppo bancario, uno dei principali in Europa c’è l’esigenza, prioritaria rispetto al recupero dei soldi, di salvaguardare l’aspetto reputazionale di non trovarsi coinvolto in un’operazione che potrebbe avere un impatto sociale negativo. La banca comunque ha in Germania la controllata Hvb che dispone di maggiori possibilità per verificare le referenze di personaggi che operano da quelle parti. E non è detto che non abbia svolto un’indagine. La cautela di Fioranelli potrebbe servire per mettere le mani in avanti rispetto al rischio che se l’iniziativa non andasse a buon fine, frasi fuori luogo potrebbero configurare il reato di manipolazione del mercato. «Da quello che emerge», rivela una fonte autorevole interessata, «l’elemento più importante è quello che non è stato detto». In pratica trapela la consapevolezza che la vendita del club giallorosso sarebbe ormai tramontata e che i tempi per un cambiamento di rotta si starebbero avvicinando.