Giuseppe Giannini, il principe della As Roma, alla Gazzetta dello Sport parla della sua ex squadra e analizza la situazione sportiva e societaria che stà caratterizzando questo momento della Roma:
"Amerò per sempre la maglia giallorossa, però da allenatore non potrò certo vivere solo di speranze. Per me, la Roma non è tanto un sogno, quanto, piuttosto, un traguardo da raggiungere. Sono ambizioso, voglio vincere tanto anche da tecnico. Non voglio apparire presuntuoso ma, già da calciatore, mi sentivo e agivo come una guida in campo, ero un collaboratore stretto dei vari Liedholm, Radice, Boskov, Eriksson, Bianchi e Mazzone. La famiglia Sensi potrebbe cedere la Roma? Da tifoso, credo, anzi spero proprio che si faccia da parte. I Sensi non hanno colpe specifiche, ma si trovano nella impossibilità materiale di reggere il confronto con le altre superpotenze economiche, che lottano ogni anno per lo Scudetto. Inter, Milan, Juventus e la stessa Fiorentina sono fuori concorso per la Roma. Se non arrivano altri soldi, quindi una nuova proprietà disposta a fare certi investimenti, la Roma sarà costretta a realizzare un mercato in austerità. E, invece, la gente sogna una squadra competitiva. Totti? Francesco è la Roma. Attorno a lui, deve essere costruito il nuovo gruppo. E Totti va premiato con il prolungamento non perché sia un monumento per la Roma ma perché ha ancora tanta qualità. Basti pensare quante partite ha fatto vincere quest’anno, nonostante gli infortuni. E quante, ancora, ne può far vincere, da solo, nelle prossime stagioni".