La storia di Roma-Juventus è una storia particolare, tanto odio fra le due formazioni, in passato da Viola a Boniperti, da Zeman a Fabio Capello, tanti personaggi e tante polemiche in una sfida Roma-Juventus da sempre accesa. Negli ultimi mesi, quasi per magia, le due formazioni unite contro un solo avversario l’Inter di Moratti e Mourinho. In principio fu il gol annullato a Turone e lo scudetto numero 19 della Juventus. In mezzo, le accuse di doping e favori arbitrali portate avanti da Zeman nell’estate ’98, le battaglie giallorosse per la presidenza di Lega, la Triade versus i Sensi. Alla fine, la bolla è scoppiata. Resta solo aria. Dopo anni di lotta e rivalità, la sfida fra Roma e Juventus non ha più il sapore di una volta. Il sapore amaro dei sospetti e delle rivendicazioni ha lasciato il posto all’agro delle sconfitte sul campo e al dolce di una strana alleanza. Uniti contro l’Inter. Roma e Juve si affrontano sabato sera con obiettivi ridimensionati ma la stessa voglia di combattere. Giraudo, Moggi, Franco Sensi: amici mai. Cobolli Gigli e Rosella, altra storia. Rivalità inesistente fra le nuove gestioni delle due società, profilo basso e zero cattiverie. Versione pulita dell’acredine che fu. Il tempo ha (quasi) cancellato ogni traccia e la super partita che andrà in scena sabato sera servirà solo per i tre punti. Si lotta per una vittoria, non più per il corollario di significati e lo strascico polemico che ogni scontro si portava dietro. La nuova era racconta di un’insolita amicizia, in fondo tanto normale eppure inattesa. Luciano Spalletti e Claudio Ranieri, uniti da Mourinho. Un legame fisiologico, dettato in tv dopo le polemiche di Inter-Roma: «Qui mi prendono per coglione», dice Spalletti, e Ranieri in studio raddoppia: «Caro Luciano, i coglioni viaggiano sempre in coppia…». Ed eccoli, in coppia, viaggiare verso sabato sera con l’antipatia indirizzata altrove. In realtà, la solidarietà fra tecnici riguarda anche Ancelotti, evocato da Mou nella conferenza stampa da «zero titoli». Ma questa è un’altra storia… Quella che si consuma nell’attualità ha mille motivi per essere più di una semplice partita, ma molti in meno per farla diventare scontro fra fazioni opposte. Si ritrovano due squadre che hanno episodi da condividere (impossibile non citare il ‘tradimentò di Capello) e una sorte forse ingenerosa per quanto riguarda gli infortuni. Intanto ha già ‘vintò Ranieri, che dovrà fare a meno ‘solò di otto uomini, mentre i guai di Spalletti mettono in elenco quattro squalificati e sei infortunati con il dubbio Totti che neanche oggi si è allenato. Storie di crisi e piccole, ma cicliche, parentesi sfortunate. Anche all’andata, infatti, la sfida fra Juve e Roma capitava nel momento peggiore per infortuni, da una parte, e serie incredibile di passi falsi dall’altra. Un girone, un’eliminazione dalla Champions per parte e molti punti dopo, eccole di nuovo una di fronte all’altra. Il ‘nemicò Mourinho stavolta resta a guardare e a meditare: dovrà ringraziare Spalletti in caso di vittoria giallorossa sull’inseguitrice numero uno? E se dovesse vincere Ranieri? Pensieri e scene mai visti, discendenti lontani di una vecchia rivalità che ormai non c’è più.