Una vita trascorsa quasi tutta in Sicilia, tra Catania e Palermo, con una ‘digressionè di una stagione ciascuna con il Genoa e il Perugia, ma soltanto a 30 anni Beppe Mascara arriva sul palcoscenico nazionale del calcio da protagonista. In realtà l’autore di due eurogol con altrettanti ‘colpi balisticì da 50 e 40 metri, a Palermo e Udinese, in Serie A gioca già la sua terza stagione, sempre con il Catania. Certo le cifre non sono state dalla sua parte: sei gol nella stagione 2006-2007 e quattro in quella successiva. Ma alla ‘maturita« Mascara sembra esserci arrivato quest’anno con già nove reti segnate, senza rigori e con due ‘perlè che lo hanno fatto notare in tutta Italia mettendolo in mostra. Mascara passarà alla storia anche come il giocatore che ha fatto saltare le previsioni statistiche: dopo la rete da 50 metri al Palermo si diceva che non ci sarebbe riuscito a rifarlo neppure se ci avesse provato altre 100 volte, e invece è andato in rete, da poco meno, 40 metri, al tentativo successivo. Il merito è nella crescita tecnica e tattica di Mascara che gioca in un ruolo diverso, un pò più arretrato, correndo anche in dietro per dare una mano in difesa. Certo a volte soffre per la stanchezza della corsa continua, tanto che poi sbaglia il gol facile come il 2-0 mancato con l’Udinese che avrebbe dato un’altra svolta alla partita. Ai suoi progressi lui, catanese di Caltagirone, dà il merito agli allenamenti ma anche all’allenatore. »Zenga mi ha dato sempre consigli utili sui portieri delle squadre che abbiamo affrontato, sui loro pregi e i loro difetti – afferma l’attaccante del Catania, ringraziando il suo tecnico – ma il resto l’ho fatto io, è una soluzione che mi piace moltissimo«. »In allenamento – spiega – provo spesso queste soluzioni particolari per far gol, alle volte ci riesco e va bene, altre volte va male. Ma non pensavo affatto che anche in campionato sarebbe stato possibile realizzare questo tipo di gol«. Mascara compirà 30 anni il 22 agosto prossima e sa che la carriera di un attaccante non è lunghissima, per questo none esclude che il suo futuro possa essere lontano dalla sua città. »Io in un grande club? Per me è un onore giocare con il Catania, la squadra della mia città. Tocca a me dare sempre il meglio domenica dopo domenica: Certo – ammette però – se dovesse arrivare una proposta da un club di prima fascia valuterei la situazione«.