Diciassette gol in campionato, oggi una doppietta per lui. È sempre Zlatan Ibrahimovic il re del campionato dell’Inter. Peccato per i campioni d’Italia sia rimasto a secco a Manchester: se solo quel suo maledetto pallone invece che contro la traversa avesse oltrepassato la porta di Van der Sar oggi per Mourinho e la sua squadra sarebbe stata una stagione molto diversa, e per l’Italia una Champions meno amara, ma questo è il calcio. Quattro giorni dopo la grande delusione dell’Old Trafford l’Inter ritrova la sua dimensione di prima della classe battendo 2-0 la Fiorentina con una rete per tempo. Due gol scaturiti da altrettanti calci piazzati. Bravissimo nel secondo gol Ibrahimovic, che subito dopo ha esultato dando la mano a Mutu, meno bravo (e anche piuttosto sfortunato) invece Frey in occasione del primo. Anche se i viola hanno protestato non tanto per il braccio con cui lo svedese si è aiutato, ma per il gioco pericoloso. La vittoria della squadra di Mourinho spinge ancora una volta la Juventus indietro a -7. Piuttosto nervoso, dopo giornate ad alta tensione, lo Special One, che però ha avuto una grande accoglienza da parte del Meazza, come del resto tutta la squadra. Per fargli capire il suo attaccamento la curva nord ha esposto un eloquente striscione: «Chapeau Manchester, ma noi siamo una grande squadra, Moratti-Mourinho avanti tutta». Segno che la tifoseria è con lui e vuole a tutti i costi a togliergli dalla testa la tentazione di andare via. Insieme con Ibra un’altra partita da incorniciare (ma ormai è diventata un’abitudine) per Julio Cesar, che ha salvato due gol sicuri nel primo tempo prima su Mutu poi su Gilardino. A secco come all’andata la coppia-gol di Prandelli, che ha fatto tutto bene ma si è regolarmente smarrita negli undici metri. Mutu si è mangiato almeno un paio di gol. L’Inter ha onorato come meglio non avrebbe potuto ancora una volta la maglia del Centenario e il primato di Zanetti che con 634 presenze ha raggiunto Facchetti. L’unica nota stonata in una serata comunque di buon calcio i ‘buù e gli insulti a Balotelli da parte della tifoseria viola, ma l’attaccante è stato sostenuto per tutta la partita dai suoi tifosi che l’hanno a lungo applaudito quando è stato sostituito. Ancora una volta un segno di inciviltà razzista sui campi che certamente offende ancora una volta il calcio italiano. Eppure la Fiorentina non era partita male, anzi era stata senz’altro più intraprendente dell’Inter. Nel primo tempo si è giocato spesso nella metà campo interista. Mourinho ha ritrovato all’ultimo minuto Chivu in difesa lasciando in panchina Adriano e confermando la coppia d’attacco che aveva giocato a Manchester. La partita si è infiammata soprattutto al 10′: Gilardino va via da solo sulla destra per uno scivolone di Chivu, mette in mezzo e Mutu di destro cerca di piazzare, ma Julio Cesar quasi blocca la palla con le gambe. Un minuto dopo il gol sbagliato dalla Fiorentina segna l’Inter: punizione-cross di Balotelli, il portiere viola respinge e la palla sbatte su Ibra che se la ritrova sulla testa e non ha problemi a segnare a porta vuota. Inutili le proteste viola per un presunto gioco pericoloso dello svedese. Dopo il gol l’Inter si è affidata ai contropiedi (Balotelli e Maicon) e al tiro da lontano (Stankovic) di sinistro a fil di palo dopo scambio con Balotelli al limite dell’area. Al 40′ Gilardino ha girato d’esterno al volo su cross Vargas, ma Julio Cesar ha salvato in corner. Nella ripresa Mourinho ha fatto entrare Figo per Chivu arretrando la posizione di Balotelli. Questa volta è stata l’Inter a partire meglio (tiro Maicon dal limite fuori al 12′) e la squadra di Prandelli ha continuato a dilapidare palle-gol: clamorosa quella capitata ancora a Mutu al 17′ in contropiede con il romeno, troppo egoista, che ha sbagliato la mira cercando il palo più lontano mentre in mezzo c’era Gilardino. Al 24′ Ibrahimovic i tifosi nerazzurri hanno gridato al rigore per la caduta in area di Ibrahimovic, spinto da dietro da Kroldrup. Nell’ultimo quarto d’ora sono entrati Jovetic, Donadel e Bonazzoli per i viola, Mourinho rispondeva con Mancini e Rivas. Al 45′ grande azione di Santon, che impegnava Frey dopo un triangolo con Ibra. Al 48’ si faceva espellere per proteste Mourinho, ma scattava il coro dei tifosi per lui. Il finale era tutto di Ibrahimovic, che faceva nuovamente centro.