Napoli: Donadoni è il nuovo allenatore

Il colpo di scena è arrivato quando nessuno più se lo aspettava dopo una giornata caotica, con le notizie sull’ingaggio di Roberto Donadoni che si rincorrevano come impazzite, seguite dalle immediate smentite: Edy Reja è stato esonerato poco fa, al suo posto, sulla panchina del Napoli, arriva l’ex ct della Nazionale. Reja ha diretto l’ultimo allenamento questo pomeriggio e, dopo una mattinata frenetica, che sembrava essersi esaurita con un nulla di fatto, tutto lasciava presagire che il club azzurro avrebbe continuato fino al termine della stagione con l’allenatore goriziano. Invece, poco dopo le 23, un laconico comunicato della società partenopea ha messo fine al tormentone: «La SSC Napoli Spa comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra il signor Edoardo Reja e di aver affidato la guida tecnica a Roberto Donadoni- si legge sul sito ufficiale- la società ha preso tale decisione con grande sofferenza, in considerazione del fondamentale ruolo svolto da Reja durante gli ultimi 5 campionati che hanno proiettato il Napoli dalla serie C alla Serie A e quindi alla Coppa Uefa. Naturalmente la società ringrazia con profonda gratitudine Edoardo Reja per la grandissima opera professionale profusa in tutte queste stagioni vincenti». È il secondo esonero dell’era De Laurentiis. Reja lascia l’azzurro dopo poco più di quattro anni e poco meno di cinque campionati alla guida del Napoli. Era arrivato in riva al Golfo il 18 gennaio del 2005, rilevando Giampiero Ventura, con gli azzurri in serie C. Da allora una finale playoff persa con l’Avellino, la promozione in B l’anno successivo, quella in serie A due stagioni orsono, quindi il ritorno in Europa attraverso l’Intertoto (eliminato dal Benfica a un passo dalla fase a gironi), e il secondo anno in massima serie, ovvero il torneo in corso. Fatale, per Reja, la striscia negativa degli ultimi due mesi e mezzo: 2 punti appena nelle ultime 9 giornate di campionato; 8 sconfitte di fila in trasferta; tre ko consecutivi, due dei quali in casa, ultima vittoria datata 11 gennaio (1-0 al Catania al San Paolo) e zona Uefa (l’obiettivo dichiarato) ormai lontanissima. L’esonero rappresenta anche l’ultimo atto di un rapporto, quello con Aurelio De Laurentiis, sempre molto difficile, che ha fatto ciclicamente registrare scaramucce e scambi di battute più che pepate (ma anche una mezza rissa, l’anno scorso, all’interno degli spogliatoi, il 20 gennaio del 2008), fin dagli anni della C. «Non ho voglia di parlare adesso, vedremo nei prossimi giorni», sono state le uniche parole, pregne di amarezza dell’ormai ex allenatore azzurro. Il posto del tecnico goriziano viene preso da Roberto Donadoni, che ha firmato un contratto fino al 2011 (e la cui presentazione andrà in scena domani a mezzogiorno): bergamasco, 46 anni, grande ala destra ai tempi in cui giocava (380 partite in A con le maglie di Atalanta e Milan e brevi parentesi con gli statunitensi dei Metrostars e gli arabi dell’Al-Ittihad, 63 presenze e 5 gol con la casacca della Nazionale), Donadoni ha allenato Lecco, Genoa e Livorno, prima di essere scelto per la Nazionale azzurra come successore di Marcello Lippi. Con l’Italia ha ottenuto una difficile qualificazione agli Europei del 2008, eliminando la Scozia e vincendo il girone davanti alla Francia, per poi essere sbattuto fuori nella fase finale, ai rigori, dalla Spagna. Come ct non ha mai raccolto simpatie e consensi, tanto è vero che dopo l’eliminazione da Austria-Svizzera 2008 è stato rimosso per il ritorno di Lippi. Da tecnico però, ha lasciato ottimi ricordi, soprattutto a Livorno, dove con il patron Spinelli aveva formato un binomio importante per la squadra amaranto. Da domani, per lui, comincia questa nuova, delicata avventura, in una piazza particolare come quella partenopea. Troverà una squadra se non a pezzi, quasi. Che deve fare a meno di pedine importanti come Gargano e Maggio (infortunati fino al termine della stagione), e che deve fare i conti con il morale del gruppo, decisamente sotto i tacchi.

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