ROMA (leggo-online) – Nella Roma che dà spettacolo e ridimensiona il Genoa dei miracoli, c’è uno show fuori programma con Albertino Aquilani. Non esulta al gol di Baptista, anzi sembra addirittura protestare per un mancato assist da parte del brasiliano. Poi esce dal campo e costringe Spalletti a uno sforzo diplomatico per evitare un secondo “caso Panucci”: uscire negando il saluto all’allenatore, non è certo un comportamento professionale serio. Spalletti, scottato da Panucci, ha capito, chissà se anche la società avrà fatto tesoro della triste esperienza fatta con il difensore e cercherà di convocare Aquilani per un chiarimento “faccia a faccia”. Poi, con grande serenità, una volta per tutte, si decida che cosa fare del suo contratto. E’ chiaro che la fragilità del giocatore andrà valutata, ma un tesserato ha bisogno di chiarezza, cosa che, probabilmente, in questa vicenda che si protrae da almeno un anno, non sembra esserci stata.
Altro esempio di fragilità nervosa, Taddei: con l’espulsione rimediata col Genoa, ha ottenuto solo il risultato di rimettere in discussione un match che sembrava già chiuso.
Accanto a queste due spine, una serie di buone notizie. La prima arriva da Marco Motta. Alla luce del gol di Cicinho, è difficile oggi dire che Spalletti avrebbe potuto risparmiare il brasiliano, considerando le sue precarie condizioni fisiche. Ma alla vigilia era difficile pensare a un impatto così spavaldo da parte di un ragazzo di 22 anni, all’esordio davanti a una platea esigente come quella romana. Ma oggi Spalletti sarà più sereno e potrà resistere al ricatto-Panucci, magari evitando di farsi polemica da solo, come ha fatto domenica sera a Sky.
Sarà più sereno anche chi ha mostrato eccessive perplessità di Baptista. Qualcuno ha azzardato che non avrebbe piedi brasiliani. sarà pure così, ma sembrano piedi buoni per risolvere situazioni complicate.