Ora Robinho finisce nei guai, l’accusa è violenza sessuale

Non aveva ancora pagato la salatissima multa (oltre 200mila euro) per la fuga dal ritiro di Tenerife che Robinho è finito nuovamente nei guai. E stavolta l’accusa è pesante: aggressione a sfondo sessuale. Dopo le accuse, il fermo e l’interrogatorio è arrivata però la secca smentita: il talento brasiliano nega l’accusa che lo ha investito pochi giorni dopo il suo ritorno in Inghilterra.
La polizia del West Yorkshire lo ha voluto sentire in merito alla denuncia presentata da una studentessa di 18 anni, che sostiene di essere stata molestata nella notte del 14 gennaio allo Space, un locale di Leeds. Il nazionale brasiliano si è presentato spontaneamente al commissariato di polizia ed è stato rilasciato su cauzione. Davanti agli inquirenti Robinho ha respinto ogni addebito, garantendo la massima disponibilità a collaborare nei prossimi giorni. La stella brasiliana, arrivato al Manchester City dal Real Madrid lo scorso settembre per 35 milioni di euro, era rientrata sabato scorso dal Brasile dopo una fuga precipitosa dal ritiro spagnolo dei Citizens. Inizialmente si era pensato ad un gesto di protesta contro la società per il mancato acquisto dell’amico Kakà. Ma era stato lo stesso giocatore a spiegare che era dovuto rientrare in patria «per motivi strettamente personali». In attesa dei doverosi accertamenti, Robinho non ha ricevuto alcuna incriminazione formale. Come già capitato ad altri campioni della Premiership, frettolosamente messi alla gogna dai tabloid e poi graziati dalle corti di giustizia. È il caso di Charlton Cole, oggi attaccante del West Ham, che un paio di anni fa era stato accusato di aver molestato una ragazza appena conosciuta. Successivamente era stato completamente scagionato. (leggo online)

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