Alle ore 11, al Circolo Sportivo Canottieri Aniene, è iniziata la cerimonia dei Premi Ussi Roma (Unione Stampa Sportiva).
Il Consiglio Direttivo del Gruppo ha deciso di assegnare i seguenti premi:
Premio alla carriera a Rino Tommasi
Premio Desk a Franz Lajacona
Premio Giovani a Riccardo Trevisani
Premio Arancio a Bojan Krkic e Cristian Ledesma
Premio Limone a Marco Cassetti e Lionel Sebastian Scaloni
Premio Ussiroma 2012 a Andrea Stramaccioni
Premio Ussiroma 2012 a Alberto De Rossi
Premio Ussiroma 2012 a Giuseppe Calzuola
Premio Giorgio Tosatti a Sergio Rizzo
Il Premio Maurizio Melli (alla sua XII edizione) è stato invece assegnato a Simone Di Segni, de La Stampa
Marco Cassetti ha parlato del suo addio alla Roma:
“Contento di ricevere questo premio dalla stampa, l’avrei voluto ricevere tra qualche hanno. Sono felice di lasciare in questo modo la Roma con tanti applausi per me. Rimpianti per questa stagione? Non essere riuscito a dare una mano alla squadra come avrei voluto. E’ successo qualcosa nello spogliatoio che però tengo per me. Il futuro della Roma è roseo non so in quanto tempo ma tornerà a livelli altissimi. Mi dispiace per l’addio di Luis Enrique perché non è riuscito a dimostrare le sue idee di gioco. Roma non è una piazza come tutte le altre. Ci stanno delle esigenze, ma poi dipende da carattere a carattere. Io nei miei sei anni le ho vissute di tutti i tipi e dipende da uno come le sopporta o meno. L’addio di Luis Enrique è dispiaciuto tantissimo. Purtroppo nel calcio è così, i matrimoni finiscono e ne comincerà un altro e sicuramente le persone saranno pronte a dare il 100%. Nuovi acquisti? Dipenderà dal nuovo allenatore e dai programmi della società“
Poi ha parlato Alberto De Rossi, allenatore della Primavere, che ha detto:
“Certo non abbiamo tutti gli effettivi perché parecchi sono stati convocati nella nazionale di categoria, ben 7. Viviani, Tallo, Piscitella sono ancora in prima squadra, però stiamo facendo un lavoro tranquillo. Ci stiamo divertendo in attesa di ricomporre la rosa, ma questo avverrà a fine maggio. Non abbiamo nessuna eredità, non siamo favoriti ma partiremo per vincere. Sappiamo che incontreremo la crema del calcio giovanile, incontreremo tutte le big. Chi passa ha il merito di passare. Sarà difficile ma abbiamo un obiettivo da raggiungere, se vincessimo raggiungeremmo il Torino a quota 8 titoli nazionali. Non ho mai fatto un pensiero alla panchina della prima squadra. Non c’ho mai pensato perché sono proiettato verso questo settore. Noi abbiamo una mentalità completamente diversa rispetto al calcio degli adulti, ogni anno ripartiamo da zero. Ci cresce un pragmatismo forte, non credo che sia la giusta mentalità per il calcio degli adulti. Non c’entra la piazza, è un concetto mio personale. Noi siamo lontani anni luce dal calcio degli adulti. I nostri obiettivi sono a medio-lungo termine. Con l’addio di Luis Enrique non cambia il rapporto tra prima squadra e primavera. Questo che ricevo oggi non è un mio premio, ma è di tutti quelli che hanno lavorato per questa squadra. Qui ci hanno lavorato fior fior di professionisti, abbraccio anche la segreteria. Non è mai il successo di una persona, noi ci abbiamo messo del nostro con tutto lo staff. Montella? Non saprei, non è la mia materia”.
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