OBIETTIVI
Se queste ultime partite possono influenzare la mia scelta di rimanere qui? Non ho nessun pensiero nella mia testa se non quello di preparare la sfida contro il Chievo, cercare di batterlo e pensare alla sfida successiva.
STIMOLI
Sono molto concentrato a preparare la prossima partita, non è cambiato niente rispetto a quello che ci siamo detti due giorni fa. In questa settimana ci stiamo vedendo troppo in sala stampa, forse. Il discorso è sempre quello già fatto ed è molto chiaro. Se mi sento solo? No, affatto.
FILOSOFIA DI GIOCO
Sì, credo che alla mia squadra non si sia mai potuto dire che non si è impegnata per vincere. Spesso ho visto i ragazzi delusi perché non siamo riusciti a fare quel che volevamo. Totti si è lamentato perché De Sanctis ha perso tempo sabato, sì l’ho visto. Ho sempre notato una delusione negli occhi dei miei giocatori dopo una sconfitta, c’è sempre stata la voglia di fare qualcosa in più. Sono consapevole che sono mancati i risultati e soprattutto mi dispiace se i tifosi arrivano a pensare che non ci impegniamo fino in fondo: questo ci crea un po’ di delusione, ma il calcio è così ed è normale che quando uno non si identifica con la sua squadra possa crearsi questo clima estraneo che non aiuta la squadra e nemmeno i tifosi. Io ho sempre pensato che è meglio vincere di pareggiare e qualche volta abbiamo spinto troppo per ottenere i tre punti e abbiamo perso. Ma questa è una responsabilità che mi assumo.
FUTURO
A me non interessa parlare di niente, a me interessa solo lavorare. Io sono ancora dell’AS Roma e sono orgoglioso di esserlo. Perché non dico che resto? Ci sono solo due possibilità, rimanere o andare via. Quando arriverà il momento dirò tutto, parlerò con la Società e renderò pubbliche le mie decisioni. Già so quello che andrò a fare, al cento per cento.
VERSO VERONA
Non c’è emergenza, ma è vero che Bojan soffre di un problema al polpaccio. In caso convocheremo un altro dei nostri giovani calciatori, che sia Tallo o Piscitella. Il Chievo sarà come sempre una squadra difficile da affrontare. Spero di vedere la Roma più vicina alla partita contro il Napoli che a quelle precedenti. In trasferta siamo stati in difficoltà. Se vinciamo questa sfida e poi facciamo lo stesso contro il Catania e il Cesena possiamo ancora dire la nostra. Stekelenburg? Non penso che sarà della partita, ha ancora dolore alla spalla.
RIMPIANTI?
In questo momento non è il caso di pensare alle occasioni gettate al vento. So che abbiamo sprecato tante opportunità durante la stagione, come quella contro la Fiorentina. Purtroppo è successo ed è un peccato realizzare che se fossimo stati più forti saremmo stati lì a giocarci un posto importante. Alla fine, però, ciascuno meriterà quello che è riuscito a ottenere. Se nove punti bastano per andare in Europa? Intanto pensiamo ai tre che ci sono in ballo domani.
PJANIC
Per me Pjanic è un calciatore unico che ha fatto una stagione ad altissimo livello. Alti e bassi sono normali durante la stagione. Una cosa che vorrei dire è che con i calciatori così giovani bisogna avere pazienza, anche se hanno molta qualità come Miralem. Quando sento i fischi a ragazzi di vent’anni mi sembra ingiusto, capisco che ci sono momenti in cui il pubblico si sente di farlo: bisognerebbe avere pazienza con tutti, però, nessuno escluso. Questi ragazzi potranno fare il futuro di questa squadra.
STAGIONE IN CORSO
Io non mi aspettavo niente, non ho mai parlato di un obiettivo perché non conoscevo il calcio italiano fino in fondo. Volevamo fare un gioco più bello e mostrare qualcosa di diverso: qualche volta ci siamo riusciti. Il target è sempre stato lo stesso, preparare al meglio partita dopo partita. Per me il modo migliore per arrivare al risultato è il gioco, sapere come scendere in campo e conoscere tutti i rischi del caso.
Photo Credits | Getty Images