ROMA, 3 GENNAIO – «È tempo di ricucire i rapporti». Intervistato dal ‘Corriere della Serà, il presidente dell’Anpac Fabio Berti apre al dialogo con l’azienda dopo la posizione iniziale del sindacato dei piloti ferma sul no al contratto della nuova Alitalia. Un dialogo possibile solo per «l’obiettivo grosso: il contratto». «La faccenda va chiusa – precisa Berti -. Bisogna rimotivare la categoria con qualche intervento sul contratto, aggiustare qualche stortura in sede di assunzione, dare prospettiva ai tanti esclusi». Il leader del sindacato dei piloti non ha ancora ricevuto la lettera di assunzione e sostiene che «la partenza di Alitalia sarà difficilissima» e «impossibile con un personale depresso». Lo stesso «sì massiccio alle assunzioni non è segno di condivisione». Berti confida di avere Gianni Letta come punto di riferimento e individua nell’uscita di scena dell’amministratore Rocco Sabelli il punto di rottura delle trattative. «Chiedevamo solo che si rispettassero gli accordi di Palazzo Chigi – spiega -. Così non è stato, perciò non me la sono sentita poi di firmare il lodo Letta. E mi è costato moltissimo. Non si poteva proprio firmare».