Luis Enrique in conferenza stampa prima di Roma-Lazio

Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa stammattina in vista del derby di domenica alle 15:

Cosa rappresenta il derby?
“Da quando sono arrivato qui so che questa non è una partita come le altre e che tutti i tifosi aspettano questa gara. La squadra arriverà nelle migliori condizioni”.

E’ la gara più importante della sua carriera?
“No”.

A livello ambientale questa può essere la partita della svolta, in un senso o nell’altro? Può cambiare il rapporto con i tifosi?

“Non lo so, sono preoccupato di tutto quello che posso controllare. E’ una gara speciale, importante, lo so, la stiamo preparando al 100% pensando a come possiamo essere superiori ad un avversario forte, avanti in classifica da inizio campionato. Sono ottimista, quando esco in strada sento spesso cose positive”.

Avrai letto in settimane le polemiche su De Rossi. Sei tornato sull’argomento con i giocatori?

“Già solitamente non leggo i giornali, figuriamoci questa settimana. E’ importante sapere cosa deve fare la squadra in campo ma anche quando si è assieme e si prepara la gara. Non ho alcun problema con i giocatori, so ancora cosa significa essere calciatore. Non significa che dobbiamo essere d’accordo su tutto, i giocatori solitamente pensano prima a sé e poi alla squadra, viceversa l’allenatore. Una squadra la si fa dentro e fuori dal campo, non solo dentro. Non mi piacciono le regole, quando sono arrivato ho solo messo due regole che tutti hanno accettato. Per tanti è un dettaglio stupido, per me no. Per diventare una grande squadra sono importantissimi i dettagli. Magari sbaglio ma è quello che penso”.

Psicologicamente è pronta la Roma per una gara che può cambiare una stagione?

“Prontissima, questa gara si gioca col cuore, la passione, bisogna controllare la testa in questa gara. Nonostante tutto quello che è accaduto, la squadra può ancora arrivare terza, o anche sesta è chiaro. Domani è una svolta importante, non solo perché c’è il derby”.

E’ più importante per la Roma o per la Lazio questa gara?

“Si vedrà a fine stagione. Pensiamo solo a come possiamo fare male alla Lazio, una squadra che ha fatto bene fino ad ora in campionato”.

Spesso si dice che il derby è una partita a sé, con che spirito i suoi giocatori dovranno scendere in campo?

“Con lo spirito delle ultime partite in casa, Parma, Inter, Bologna e Cesena con 2 gol incassati e 11 fatti. Voglio questa mentalità e questa attenzione. Come i primi 30 minuti del derby d’andata facendo la nostra proposta. Questo significherà tanto”.

Roma e Lazio hanno vissuto periodi complicati. L’escusione di De Rossi per la Roma, le dimissioni di Reja per la Lazio. Avete messo da parte queste cose? Come Sabatini lei pensa che il terzo posto sia possibile?

“Io so come ci arriviamo. Se si dimentica tutto prima ci si arriva meglio. E’ una chiave di lettura. Dobbiamo pensare solo a fare il nostro lavoro. Giocando in casa con tre quarti dello stadio che ci supporterà sarà molto importante per la nostra fiducia. Non so cosa abbia detto Sabatini, se lo ha detto è bene altrimenti è uguale”.

Sabatini ha detto che nel derby c’è una moderata paura, Simplicio ha detto il contrario?

“Faccio il tifo per Sabatini e Simplicio (ride ndr)”.

La Roma è un gruppo giovane, la Lazio invece punta sull’esperienza, cosa può fare la differenza?

“Non lo so cosa potrà essere più importante, ma sono molto fiducioso. E’ stata una settimana diversa perché in molti erano in nazionale. Ma si respira l’aria giusta per questa partita. Il tifo dovrà essere uno stimolo per noi”.

Se la Roma dovesse perdere finirebbe a 10 punti dal terzo posto, sarebbe una stagione fallimentare?

“Lo vederemo alla fine del campionato in base ai risultati. Io mi prenderò le mie responsabilità. Se dovessimo vincere avremo solo 4 punti dalla terza”.

Sarà una partita speciale per una squadra con un seguito di pubblico così importante?

“Sarà una partita speciale, per me sicuramente ma per tutti non solo per gli spagnoli. Tutti siamo accomunati dall’indossare la stessa maglia”.

Deciderà più il gioco di squadra o i singoli?

“Entrambe. Io mi aspetto per la mia squadra che incida il gioco di squadra ma anche la qualità dei singoli”.

Da calciatore ha giocato il derby di Madrid e Barcellona. Da allenatore quello di Roma. Che differenze?

“Sono diversi. Questa è una partita molto bella perché il pubblico è diviso in due. Per questo mi piace, il tifo sembra quello della finale della Coppa del Re. E’ una partita che i tifosi aspettano da tanto tempo e noi sappiamo dell’importanza del match”.

Un giudizio sulle due rose? Qual è più competitiva?

“La Lazio sta facendo bene con un allenatore d’esperienza. E’ molto su in classifica e la difficoltà per noi saranno grandi. Dal punto di vista dell’organico parlo della Roma e la mia squadra mi piace molto ed è in crescita. Abbiamo molte cose da migliorare ma sono molto contento dei giocatori a disposizione”.

Nel calcio la fortuna gioca un ruolo importante, lei pensa di essere in debito?

“La fortuna non conta bisogna solo lavorare bene. Io penso all’obiettivo successivo, e per questa partita sono i tre punti. Non parlo di transizione o obiettivi a lunga scadenza”.

Photo Credits | Getty Images

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17 commenti su “Luis Enrique in conferenza stampa prima di Roma-Lazio”

    • Non c’è dubbio.
      Le interviste la fa bene.
      Ha pure imparato bene l’italiano.
      Il calcio italiano un po’ meno.

      Però diciamocelo le differenze di organico fra roma e lazio sono abissali.
      E nonostante ciè c’è da avere paura.
      Pazienza.

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  1. senza nulla togliere a luis, queste conferenze stampa sono sempre più noiose, se dovessi rispondere al posto suo saprei esattamente cosa devo dire, con parole sue.. guardiamo il campo che è meglio..

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  2. Solo una cosa..perchè la Roma dovrebbe essere in debito con la fortuna?
    Ma quand’è a parte Napoli-Roma che la sorte ci è stata favorevole?

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  3. La cosa fondamentale è il gioco di squadra. Le giocate del singolo servono per arricchire il tutto, ma il gioco di squadra deve essere l’arma principale!

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