Affollato ma non frenetico: un lento viavai di persone “rassegnate”, che guardano le vetrine, sospirando davanti a ciò che avrebbero voluto regalare – o, nel caso delle coppie, indicandoselo – e poi via, di nuovo in moto alla ricerca di “pensierini” da bancarella, per mettere comunque dei pacchi sotto l’albero. Questo, ieri, lo scenario nelle vie del Centro. Una lunga fiumana di “vorrei ma non posso”, detto senza invidia, ma con quel pizzico di sconforto che, in tempo di crisi, non può non contagiare anche i più agguerriti “fan” del Natale. E del regalo a ogni costo. Si fa per dire, ovviamente. Perché è proprio il costo, infatti, e non il gusto, nella maggior parte dei casi, a determinare la scelta dell’oggetto. Non c’è più tempo per cercare soluzioni alternative, questo weekend la gente ha dovuto comprare. Per avere un’idea di ciò che i romani troveranno sotto l’albero bastava guardarsi intorno: poche buste e piccole, per lo più di negozi per bambini. Per gli adulti, si è preferito puntare su scherzi e giochi, regali che facciano sorridere chi li riceve per il significato e chi li acquista per i pochi euro spesi. Prese d’assalto le bancarelle, in un trend di shopping – è proprio il caso di dirlo – a “buon mercato”, che ha unito i quartieri, interessando anche quelli cosiddetti “bene” o ritenuti di lusso, come i Parioli. Da piazza Verdi a piazza del Popolo, senza dimenticare piazza Navona, tutti in fila davanti a stand e banchi, tra mini-presepi, gadget e dolciumi. Completamente diversa l’atmosfera in outlet e centri commerciali: impossibile non ritrovarsi in coda, prima lungo la strada per raggiungerli, poi davanti ai negozi e, infine, alle casse. La crisi qui non è stata dimenticata, solo accantonata. Meglio acquistare tutto in una giornata e un unico posto, per svuotare il borsellino una sola volta e non avere il tempo di pensare. E per molti, il regalo, è stato proprio la giornata di shopping. Alla crisi si penserà dopo le feste.