La scuola cade in pezzi. Ancora incidenti, il più grave a Biella, e gli studenti lanciano l’allarme sicurezza. Nuova polemica, quindi, sull’emergenza sicurezza negli edifici scolastici: ieri il crollo del soffitto di un’aula nell’Istituto tecnico Quintino Sella di Biella, in cui sono rimasti feriti quattro studenti, ha riportato alla memoria le drammatiche immagini di Vito, il ragazzo morto lo scorso 22 novembre nel liceo Darwin di Rivoli, vicino Torino, dove rimasero feriti altri 17 ragazzi. Ieri, fortunatamente, gli studenti se la sono cavata con lievi ferite al volto ed alle braccia ma mentre i vigili del fuoco effettuavano il sopralluogo il preside dell’istituto, Franco Riga, spiegava che dall’ultimo controllo effettuato 15 giorni fa non era emerso alcun pericolo.
Contemporaneamente, ad Orvieto, la scuola elementare Barzini restava chiusa per il crollo di sette metri di cornicione. Sono solo gli ultimi casi di una lunga sequenza: come sottolinea infatti l’ultimo dossier di Cittadinanzattiva il 34% delle scuole non ha l’agibilità statica e, solo nel 2007, ci sono stati ben 12.912 incidenti al personale e 90.478 agli studenti.
Di fronte agli ultimi fatti è stata immediata la reazione degli studenti, che già un mese fa si strinsero attorno al povero Vito: «Quanti altri tetti dovranno crollare? – denuncia la Rete degli studenti – dovranno esserci altri morti? Le istituzioni non possono continuare a non agire per mettere al sicuro la vita di milioni di studenti e docenti. Chiediamo al ministro Gelmini – prosegue la Rete – di aprire al più presto un tavolo per fermare questo scandalo italiano».