Chievo, Di Carlo: “Ronaldinho? Sappiamo come difenderci”

Secondo appello per il nuovo allenatore del Chievo Mimmo Di Carlo. Dopo l’esordio amaro contro la Juventus i gialloblù affronteranno domenica a San Siro il Milan. Un altra sfida che richiede coraggio soprattutto se si guarda il calendario. Dopo Juve e Milan e prima della pausa natalizia i gialloblù dovranno vedersela anche con Udinese, Roma e Inter. Di Carlo si difende così: «La classifica non dobbiamo guardarla. E al calendario pensiamo giornata per giornata». Adesso quindi si pensa al Milan e a Ronaldinho. «Sarebbe bello lasciargli un amaro ricordo- dichiara il tecnico gialloblù- potremmo regalarci un bel pomeriggio di calcio, anche contro campioni come lui. Ripartiamo dalla gara contro la Juve. Dall’intensità, dal lavoro di squadra, dall’organizzazione mostrata durante quella sfida. In merito ai campioni, sappiamo già tutto. Sanno illuminare. Ma noi non abbiamo paura di restare accecati. Perchè sappiamo come difenderci». La salvezza sembra un obiettivo difficile ma Di Carlo ci crede ancora molto: «Dopo la gara con la Juve sono sempre più convinto di quello che ho detto al mio arrivo: si può fare, ce la possiamo fare. I punti si raccolgono attraverso cicli positivi. E per raccogliere, serve seminare. Noi abbiamo bisogno di intensità, continuità, serenità». A guardare la classifica però non c’è da essere ottimisti. «E qui sta l’errore che noi non dobbiamo commettere. Non dobbiamo guardare la classifica e non dobbiamo farci prendere dall’ansia. I punti che servono per rimanere in A si possono fare solo se acquisisci la giusta mentalità di squadra». Il debutto contro una squadra così importante ha permesso al tecnico di approfondire la condizione della squadra: «Dobbiamo sbagliare ancora meno, dobbiamo essere spietati quando ci capita la palla giusta. Ho raccolto, comunque, segnali incoraggianti. La volontà di arrivare, di ripartire, di riscattarci, credo ci aiuterà a fare il resto. Questo vale anche per il Milan. Se non dai sostanza alle tue prestazioni diventi vulnerabile. Ancelotti è un tecnico di spessore. Ha vinto non per caso. E vincere non è mai scontato».

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