Sarebbe probabilmente bastato un 2-1 e forse anche un 1-1 per segnare l’addio di Daniele Arrigoni, ma la grandinata di cinque gol di Cagliari ha chiuso nel modo peggiore un rapporto pur nobilitato dalla promozione dell’anno scorso. A Bologna, a rompere il silenzio stampa deciso dopo la figuraccia, si aspetta solo l’annuncio dell’esonero e della presentazione del nuovo allenatore. Che dovrebbe essere Sinisa Mihajlovic (che peraltro ha fatto solo l’assistente di Mancini e non ha mai guidato una squadra sua) anche se si sono fatti i nomi pure di Papadopulo e Novellino. Questa volta la squadra si è arresa e non ha proprio difeso il tecnico, cui pure aveva dato una grande dimostrazione di fiducia e anche di affetto dopo il primo gol contro la Lazio, quello di Volpi, con un abbraccio collettivo sulla panchina. Anche quella partita era un’ultima spiaggia perchè dopo la grande (e forse deleteria) vittoria al ‘Meazzà sul Milan all’esordio, erano venute soltanto sconfitte e Mihajlovic sembrava già sulla porta. Ma era soltanto la penultima perchè poi la squadra dopo aver battuto la Lazio, ha ricominciato a perdere. Tranquillamente. Al di là dei limiti tecnici e della sfortuna tipica di queste situazioni (centrocampisti fuori uso in massa) è stata infatti la scarsa ‘cattiverià buttata in campo tante volte a far infuriare una tifoseria di solito piuttosto paziente. E in Sardegna, dopo l’illusione del gol di Di Vaio, se ne è avuta la conferma. Si annunciano contestazioni anche ai giocatori.