La coppa America, una vetrina per gli acquisti

Forza-Roma.com – Il più antico torneo calcistico internazionale del mondo, con una prima edizione datata ormai nel lontanissimo 1916, è gia iniziato.  A sfidarsi le selezioni del Sud America insieme alle due “invitate” Messico e Costa Rica, in tre gironcini all’italiana. Le prime due classificate di ogni girone insieme alle due migliori terze si incontreranno nei quarti di finale ad eliminazione diretta.

La Coppa ha perso negli ultimi anni parte della sua importanza, a causa della coincidenza fra le date in cui viene disputata e le “vacanze” dei tanti calciatori sudamericani che militano in Europa, ma il suo fascino resta immutato.

Sarà pure vero quello che dicono gli snob, che in fondo è una Coppeta dove ci si partecipa per mero diritto geografico, che è un pallido sostituto del Mondiale e persino parente lontano dell’Europeo dove per ogni paese qualificato alla fase finale ce ne sono almeno altri quattro rispediti a casa, scornati e sofferenti. Sarà pure vero che a conti fatti quel calcio è affare esclusivo di due grandissimi paesi, al più di un terzo che fu molto grande e che solo ora mostra segni di risveglio (Uruguay) che gli altri sono così e così, e comunque in tutto dieci stecchiti, costretti a pescare altrove per chiudere tre gironi degni del nome. Ed è vero che il più antico torneo del mondo è anche il più confuso, nemmeno loro sanno se la prima edizione è quella del 1916 o quella del 1910 che si svolse per il Centenario della Revolución de Mayo, potenza ospitante l’Argentina e solo due altri paesi invitati, Cile e Uruguay.

Nelle prime edizioni si è giocato una volta l’anno, nel 1959 addirittura due, con vittoria di Argentina e Uruguay, poi ogni due anni e infine, a partire dall’edizione del 2001 si è deciso di farla svolgere ogni tre anni, negli anni dispari, per non farsi schiacciare da Mondiali e Olimpiadi, ma devono aver fatto male i conti e per impedire che l’edizione del 2010 venisse a coincidere proprio con il Mondiale in Sudafrica, nel 2007 hanno cambiato di nuovo: cadenza quadriennale, l’attuale. In novantacinque anni o in centouno secondo le differenti scuole di pensiero abbiamo dunque visto di tutto.

Troppo disordine dunque per essere una cosa seria. Eppure è proprio questa flessibilità, questa insofferenza quasi anarcoide per ogni norma pianificata e centralizzata, insomma questo vero e proprio garbuglio che ha permesso di tenere il passo e reggere il punto e far sopravvivere il calcio a crisi economiche devastanti, a guerre civili, a rivoluzioni fallite, a colpi di stato. E’ una lucida follia che traduce alla perfezione il modo in cui i popoli latinoamericani vivono il calcio. Come romanzo onirico, magico. Come piacere e sensualità, gioia sfrenata, delirio, disperazione e morte.

La 43esima edizione della Copa America è gia iniziata venerdì 1 luglio, allo stadio de La Plata con Argentina-Bolivia, e si chiuderà il 24 luglio al Monumental di Buenos Aires, sempre che si riesca a rimetterlo in sesto per tempo dopo le devastazioni dei tifosi del River. Questa edizione, la prima trasmessa integralmente e in diretta dal più importante network mondiale, porterà con se grandi somme di denaro che si avvicinano ai 1.000 milioni di dollari, ridstribuiti in questa forma: 475 mil. provenienti dal turismo, la gastronomia e il trasporto pubblico; 160 mil. dai diritti televisivi¸140 mil. dal merchandissing; 60 mil. dalla publicità; 30 mil. la vendita dei biglietti e 20 mil. per motivi di souvenirs.
Ma non è finita qui, i club europei hanno bisogno disperato di fare shopping e di trovare lì gli specialisti di sombreritos, bicicletas e trivelas. La Coppa America 2011 mette in mostra giocatori di un livello tecnico elevatissimo. A confermarlo sono le trattative di mercato che coinvolgono molti assi sudamericani presenti in questa competizione. I brasiliani Maicon, Lucio, Sandro, Ganso, Neymar, gli argentini Tevez, Aguero, Pastore, Gago, Romero, i cileni Sanchez, Isla, Vidal, i colombiani Zapata e Falcao, ma anche alcuni uruguaiani, paraguaiani, peruviani.  Il valore di mercato di questi calciatori e di tanti altri potrebbe salire con delle buone prestazioni, tutto questo fa si che i loro club ci pensino prima di cederli.  Per questo il principale torneo latinoamericano è ormai vetrina essenziale, indispensabile agli equilibri del calcio mondiale. Non più coppeta dunque. Ma una vera e propria coppa.

Riccardo Lelli

Condividi l'articolo: