forza-roma.com | Il popolo romanista voleva chiarezza, voleva cominciare a palpare qualcosa di concreto per allontanare una volta per tutte i fantasmi che circondavano la nuova societa e il futuro della nostra squadra.
Dopo averne sentite di tutti i colori: “gli americani non hanno i soldi”, “scapperanno appena troveranno le difficoltà burocratiche tipiche del nostro bel paese” etc era necesario dare un segnale forte e chiaro per far capire che la nuova era giallorossa, targata a stelle e strisce, è iniziata e quello che abbiamo visto e sentito venerdì scorso nella conferenza stampa del nuovo DS Walter Sabatini è soltanto la punta di un iceberg, che fara sognare nei prossimi anni tutti i tifosi giallorossi.
Di Benedetto & soci ed i due pilastri della nuova società, Baldini e Sabatini, hanno fatto capire che la Revolution Rome si trova in pieno svolgimento e che si sta lavorando giorno dopo giorno per rafforzare le basi della squadra e far si che il nuovo proggetto possa portare a traguardi importanti nel minor tempo possibile.
Lo stesso Sabatini venerdì scorso durante la sua conferenza stampa di presentazione ha voluto tranquillizzare tutti “mettendo i puntini sulle i” e facendo capire che la nuova Roma tornerà a dire la sua, in campo e nella vita di tutti i giorni, avvicinando i tifosi allo stadio e combattendo il sistema che da sempre imputridisce nei palazzi del potere.
Il Sabatini rivoluzionario ha fatto capire che per arrivare a traguardi importanti tutte le revoluzioni hanno bisogno di tante altre piccole rivoluzioni che sono i pilastri fondamentali per raggiungere l’obbiettivo finale.
Eccoli qui alcuni dei pilastri che la nuova società cercherà di impostare per portare avanti la Revolution Rome:
Rivoluzione culturale: “La Roma non era un sogno nel cassetto che si avvera, non ho attaccato in camera il poster di Giacomino Losi. In genere tutti dicono così per accattivarsi le simpatie, io no. La Roma è una grande occasione, unica, eccezionale, irrepetibile. La mia terza vita. Il mio lavoro è vedere calcio e magari capirlo, qualche volta ci riesco pure”.
Con questo ha fatto capire alla gente che il calcio di oggi è ben diverso a quello di una volta, per capirlo è necesario lasciare da una parte quel sentimentalismo esagerato che molto spesso si trova dentro ognuno di noi, soprattutto in una piazza come Roma. Ha chiesto ai tifosi non pazienza, ma complicità, significa condividere e pensare insieme per arrivare a traguardi importanti.
Rivoluzione comunicazionale: “Ascoltatemi ora, poi abbandonerò il chiacchiericcio. E in futuro non rompetemi le scatole”. Si era già capito che a Roma era arrivata una maniera differente di fare comunicazione e mentre alcuni parlavano solo di cose infondate la nuova società lavorava sotto traccia, senza perdere la concentrazione e uscendo allo scoperto soltanto nel momento in cui era arrivato il momento di parlare. Così sarà da adesso in poi, tutti gli altri lasciamoli parlare che per quanto riguarda la nuova società, parleranno soltanto i fatti.
Rivoluzione mentale: “Vorrei giocatori pieni di voglie, calciatori leali e competitivi. A volte ci si impigrisce, ci si accontenta, non ci si carica a vicenda e non ci si stima. In campo non si vede più la generosità che serve per difendere l’errore di un compagno”. Noi tifosi non vogliamo mai più vedere la Roma di quest’anno. Per vincere ci vuole determinazione e convinzione e questa non mancherà nei prossimi anni, la nuova società cercherà di portare in rosa solo quei giocatori che vorrano sposare una mentalità vincente.
Rivoluzione Economica: Costruzione di uno stadio di proprietà, sviluppo e protezione del merchandising e del marketing su scala mondiale, una strategia di comunicazione dove anche i calciatori saranno chiamati a partecipare come già avviene nei principali campionati professionistici americani, aumento esponenziale dei ricavi come unica strada possibile per essere un grande team nell’ epoca del fair play finanziario. Sono solo alcune delle strategie a portare avanti dal punto di vista eoconomico – finanziario e dove gli americani hanno sempre dimostrato di essere tra i primi a livello mondiale.
Era esattamente quello che si aspettava il popolo romanista, dopo mesi di attesa sfibrante, di trattative estenuanti, di colpi bassi sferrati dalle potenti lobby conservatrici spiazzate dall’avvento di una nuova era. Alle parole, ovviamente, dovranno seguire i fatti, in termini di colpi di mercato e poi di risultati sul campo, ma le parole – come ammonisce Nanni Moretti – “sono importanti”, perché sono impegni d’onore presi davanti a un popolo che merita di poter ricominciare a sognare. Adesso facciamoli soltanto lavorare, che le prospettive per far bene ci sono, è solo questione di tempo.
Fatece largo che passamo noi…
Riccardo Lelli.