Faccio l’in bocca al lupo a Walter (Sabatini, nda) mio concittadino e con il quale mi sono spesso “incrociato” professionalmente nel Perugia di Gaucci.
Lamela, Alvarez, Casemiro, Veratti, Sandro del Tottenham, De Federico? Quanti bravissmi giovani. Lascerei da parte De Federico, che ha deluso alla grande al Corinthians nonostante gli abbiamo dato più di una occasione. Al Corinthians sono di casa e la storia di questo ragazzo l’ho seguita per due anni molto da vicino. Non ha sfruttato la grande occasione, credo che la chance ora bisogna che l’abbiano gli altri… solo per una questione di giustizia. Facciamo ordine: Sandro è un ottimo calciatore, un centrocampista di grande quantità e corsa con una tecnica di base eccellente, ma è al Tottenham, non vedo perché dovrebbe e potrebbe passare alla Roma. Gioca in un campionato nettamente migliore del nostro, come qualità e come ingaggi. Credo che non verrà, fermo restando che nel calcio può succedere di tutto. Veratti ha fatto bene in B ed ha qualità indubbie, così come Lamela, come Alvarez, come Casemiro, giovani doc, ma piuttosto cari e comunque più progetti che prospetti reali di grandi calciatori. Se non c’è la necessità di dover vincere subito la politica è certamente quella giusta, se invece la Roma giallorossa pretende dei risultati domani ho l’impressione che la strada non porti esattamente nella direzione giusta.
Io credo che ci vorrà un po’ di pazienza. L’idea Luis Henrique è affascinante, avvenieristica, sicuramente non convenzionale e mi sento di sposarla a pieno. Sempre a patto che l’ambiente recepisca che occorre voltare pagina, costruire un nuovo progetto e che, mi ripeto, non bisogna avere l’assillo di raggiungere l’obiettivo in pochi mesi. Se ci sarà comprensione per questo nuovo inizio credo che ne vedremo delle belle. Certo non sarà facile per Sabatini, per chiunque sarà chiamato a lavorare a questa Roma. La difficoltà maggiore è fare un po’ di chiarezza con il passato e soprattutto sfoltire l’organico. Il rischio di sbagliare le cessioni è reale, così come sarà difficile far convivere la nuova filosofia con vecchi e prestigiosi monumenti, pardon calciatori che comunque hanno fatto la storia di questa società. E’ una grande sfida.
Intervista di Matteo Vitale.