Una buona Roma, soprattutto nella seconda frazione di gioco, pareggia 1-1 a San Siro contro L’Inter e non riesce a raggiungere la finale del 29 maggio all’Olimpico contro il Palermo. Finalmente si sono visti, seppure solo per 45 minuti di gioco, una cattiveria agonistica e una giusta determinazione. Rimane il rammarico di una gara d’andata del tutto regalata e un primo tempo poco esplosivo e molto guardingo. Sono poche le occasioni da raccontare all’inizio del match: ci provano da una parte Maicon e dall’altra Borriello e un buon De Rossi. Menez completamente avulso dal gioco della squadra, in campo è il più lento di tutti e non torna mai ad aiutare: un giocatore del genere, nonostante la classe evidente è a dir poco inutile. La sua prestazione si aggira attorno al 4. Il secondo tempo parte sulla falsa riga del primo ma questa volta è l’Inter, con il suo primo tiro in porta a trovare in vantaggio. Il colpo di biliardo di Eto’o spiazza l’inera difesa e batte Doni immobile. La Roma cerca di spingersi in avanti e lascia spazio ai contropiedi neroazzurri. Pazzini, su errore di Riise calcia in porta ma il portiere brasiliano para con un bell’intervento evitando il 2-0. Esce Menez ed entra il giovane Caprari. Greco entrato a inizio ripresa al posto di Pizarro dirige bene il centrocampo e spinge in avanti le azioni giallorosse. Borriello su assist del neoentrato Vucinic colpisce un clamoroso doppio palo che avrebbe potuto riaprire la gara già al 75. Non tarda però ad arrivare la sua rete. Il bomber colpisce perfettamente di testa la palla proveniente da Cassetti e firma il pari. La Roma si spinge in avanti ed è pericolosa in più di una circostanza. L’arbitro concede 3 minuti di recupero( effettivi se ne sarà giocato 1) mandando su tutte le furie la panchina ospite. La partita si conclude con un calcio d’angolo battutto con tutti in area, che si risolve però con un niente di fatto, visto il fallo che Doni commette sul suo collega Julio Cesar.
L’inter raggiunge il Palermo a Roma meritatamente considerando entrambi i match, ma guardando il secondo aumentano i rimpianti per De Rossi & Co, che probabilmente avrebbero potuto fare molto di più!