Forza-Roma.com | Per giallorossi sembrava tutto finito dopo le sconfitte contro il Palermo in campionato, e contro l’Inter nella semifinale di andata di Coppa Italia (GUARDA LA FOTOCRONACA). Tant’è che per la partita in casa contro il Chievo si temeva il record negativo di paganti, invece poi la passione è andata oltre la cruda realtà.
Poco più di otto mila biglietti sono stati venduti per una gara che per vari motivi, vedi: l’orario dell’incontro (le 12.30), tessera del tifoso, il ponte di Pasqua, la stagione della squadra e la serie di tre sconfitte consecutive, fra campionato e coppa Italia, hanno fatto perdere la pazienza pure al più ottimista dei tifosi. Eppure dispiace pensare alla gara giocata l’anno scorso al Bentegodi, con ventimila sciarpette romaniste a riempire addirittura due settori dello stadio veronese. Altri tempi, altra Roma. Purtroppo.
E pensare che molti tifosi giallorossi non vedono l’ora che questa stagione finisca al più presto, dopo le tante occasioni buttate al vento e che oggi ci fanno stare qui a rimpiangere tutta un’altra stagione.
La gara vinta contro il Chievo (GUARDA LA FOTOCRONACA), sabato all’ora di pranzo, ci ha permesso di portare a casa 3 punti fondamentali per il morale, e perchè no, forse anche per continuare a sperare in un miracolo sportivo che si chiama Champions League. Anche questa volta abbiamo visto una Roma che si è divorata una quantità incalcolabile di occasioni da gol. Il risultato finale, uno stretto 1-0, che ci ha regalato ancora una volta una grande prestazione del nostro capitano, che ha ribadito che senza di lui la Roma è come un prete senza fede.
Dopo questa vittoria e le sconfitte di Lazio e Udinese, si può ancora sperare di agganciare il quarto posto in classifica. La squadra giallorossa ha 4 punti in meno della Lazio e 3 dall’Udinese di Guidolin, il che fa diventare molto appassionante le prossime 4 giornate che mancano da qui alla fine del campionato, dove c’è ancora tutto da giocare. Non sarà facile raggiungere il quarto posto, bisognerebbe non sbagliare più nulla, ma la speranza è sempre l’ultime a morire.
Riccardo Lelli.
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